Lungolago pedonale? Si può fare
Con un nuovo girone e cinque rotatorie

Il Comune svela la proposta di Piano del traffico. Gerosa: «I tecnici hanno chiarito quali sono gli interventi realizzabili, poi deciderà il consiglio»

Pedonalizzare il lungolago senza mandare in tilt la viabilità? Si può fare. Lo dice chiaramente la proposta di Piano del traffico resa nota ieri pomeriggio dal Comune, a conclusione degli studi curati dal settore Mobilità e dalla società Polinomia. Il corposo documento, che riporta una lunga serie di interventi realizzabili in città per raggiungere gli obiettivi indicati dalla giunta, è pubblicato sul sito comune.como.it nella sezione “Vas” ed entro 60 giorni è possibile inviare osservazioni o contributi.

Allo scopo di migliorare la vivibilità del centro storico e in particolare dell’affaccio a lago, il Piano cita la possibilità di «chiudere al traffico privato il lungolago, consentendo solo il transito dei bus, in giorni e orari appositamente programmati». Ecco come: «Rivedendo i nodi nevralgici (con nuove rotatorie, ndr) in piazza Matteotti, piazza del Popolo (doppia rotatoria per alleggeririre via Manzoni, ndr), via Grandi, quello tra il Lungo Lario e viale Cavallotti, quello tra viale Innocenzo e via Lucini (con semaforo, ndr)». Ma soprattutto «attraverso la messa a doppio senso di marcia del “girone”, intervento funzionale a una differente distribuzione del traffico». Con il girone a doppio senso e le nuove rotatorie non ci sarebbe un peggioramento per il traffico ma un «pari livello di servizio», mentre per i bus «si renderebbe necessaria una riorganizzazione delle tratte in corsia riservata» fermo restando che i mezzi pubblici risparmierebbero tempo proprio grazie all’addio alle auto sul lungolago.

«Abbiamo chiesto ai tecnici di valutare se alcuni obiettivi si posso raggiungere, in che modo e con quali costi - sintetizza l’assessore alla Mobilità Daniela Gerosa - Vale per la questione del lungolago e del girone, ma anche per gli altri interventi citati nel Piano. Non significa che abbiamo già deciso di portare avanti queste novità, alla fine del percorso la giunta si esprimerà e poi ci sarà il voto definitivo in consiglio. Dopo la pubblicazione per 60 giorni e il passaggio in giunta, scatteranno altri 30 giorni per le osservazioni, quindi si esprimerà ancora l’esecutivo e possiamo ipotizzare l’approdo in aula a febbraio».

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