Salva frontalieri bocciato
Ancora a rischio sequestro
le auto con targa ticinese

Il parlamento non corregge le storture del decreto sicurezza

Sembrava proprio che con il decreto sicurezza “bis” si potesse mettere la classica pezza ad un problema, di assoluto rilievo, sorto con le modifiche al Codice della strada, peraltro introdotte dal primo decreto sicurezza. Problema che in buona sostanza riguarda un frontaliere su quattro. Questo perché la modifica all’articolo 93 del Codice della strada prevede multe fino a 2.848 euro per chi, residente in Italia da oltre 60 giorni, è alla guida di un veicolo immatricolato all’estero.

L’emendamento “salva frontalieri” è stato bloccato dalla presidenza della Camera, che lo ha dichiarato inammissibile. Un problema “tecnico” e “non politico”, si sono affrettati a precisare dalla Camera, che però stoppa in maniera brusca tutti i buoni propositi manifestati in queste settimane dalla politica in generale.

Ora è corsa contro il tempo per trovare una nuova soluzione condivisa ed a questo punto tecnicamente inappuntabile. Scorrendo le cronache di queste settimane va ricordato che il problema riguarda non solo i residenti italiani che guidano veicoli con targhe ticinesi o svizzere (dunque i nostri frontalieri), ma anche San Marino, Monaco e persino lo Stato del Vaticano. E dire che solo qualche giorno fa, da più parti erano giunti messaggi rassicuranti su questo tema di strettissima attualità: l’emendamento “salva frontalieri” è pronto. Poi il repentino dietrofront.

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