Tangenziale, secondo lotto e gratuità
M5S: «Troppo cara, non si fa»

I consiglieri Raffaele Erba e Fabio Aleotti smontano la promessa leghista: «Non potrà essere gratuita». E sul secondo lotto citano il presidente di Pedemontana: «Opera faraonica che nessuno è in grado di finanziare»

«La gratuità della tangenziale è un sogno proibito e sarebbe anche il momento di dirlo chiaramente ai cittadini». Tocca a Raffaele Erba, consigliere regionale pentastellato, smontare una delle speranze più dure a morire tra i comaschi: che arrivi finalmente il giorno che si possa entrare in tangenziale senza pagare il pedaggio e che finalmente tutto il comparto di Camerlata venga sgravato dal traffico.

Quante volte, in fila sulla Canturina, tra una imprecazione e l’altra, ci siamo cullati pensando che prima o poi queste pene sarebbero terminate? Un sogno, appunto, alimentato da promesse elettorali, che ormai fanno il paio con quelle dei marinai, sulle quali si erano spesi a lungo i leghisti, prima Roberto Maroni e poi Attilio Fontana. Dopo il “tavolo della competitività”, al termine del quale l’assessore Claudia Terzi aveva precisato che «sarà necessario reperire fondi per coprire i mancati introiti di Pedemontana», Raffaele Erba, e con lui il consigliere comunale Fabio Aleotti, riprende in mano il filo del discorso, citando i verbali della seduta congiunta delle commissioni regionali prima e quinta, che si è tenuta il 4 ottobre, per smontare la promessa leghista. «Attualmente il tratto di tangenziale comasca dà un gettito di 2 milioni di euro, quella di Varese di 3,3 milioni. Insieme fanno 5,3 milioni. Un dato in crescita rispetto agli ultimi anni, che fa sperare Pedemontana Spa di raggiungere il punto di pareggio fissato a sei milioni di euro. Di qui l’operazione per il recupero crediti. Lo ha detto chiaramente il presidente di Pedemontana, Andrea Mentasti, in audizione davanti alle due commissioni. Ora - aggiunge Erba - o si trovano 2 milioni di euro all’anno da girare a Pedemontana, o la tangenziale rimarrà sempre a pagamento. Questa è la realtà, ed è venuto il momento di dirlo ai comaschi».

E il sogno della tangenziale riguarda anche il secondo lotto, oggetto di concessione, ma non ancora di finanziamento: «Ai costi preventivati - dicono Erba e Aleotti - quell’opera non si potrà mai realizzare». Ancora una volta i due esponenti dei 5 Stelle citano il presidente Mentasti: «Ha detto a chiare lettere che nessun privato sarebbe disposto a finanziare un’opera che verrebbe a costare più di 100 milioni a chilometro, 832 milioni per otto chilometri di asfalto, vale a dire quasi tre volte la Brebemi, che con i suoi 38 milioni al chilometro è considerata fuori mercato. Anche l’ipotesi alternativa, del tracciato proposto dalla Provincia, 674 milioni, sarebbe troppo cara, quasi 80 milioni a chilometro. È un’opera che non si ripaga più. A meno che non sia il pubblico ad accollarsela. Ma sappiamo che di soldi non ce ne sono».

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