Tre anni di botte
e minacce alla moglie
Arrestato il marito

Meccanico di 58 anni finisce al Bassone - La donna lo aveva denunciato tre mesi fa - Subito dopo era stata collocata in una struttura protetta

Como

Si era convinta a denunciarlo a giugno, dopo tre anni di inferno sotto il tetto coniugale, ottenendo di accedere ad una struttura protetta, lontana da quel marito manesco e incurante dei suoi bisogni.

Giovedì, dopo tre mesi di allontanamento della moglie, e dopo l’ennesimo tentativo di scoprire dove si trovava, gli uomini della Squadra mobile della Questura di Como lo hanno arrestato in esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico dal Tribunale di Como per maltrattamenti in famiglia. L’uomo, un meccanico di 58 anni, già noto per reati contro il patrimonio, nel corso di questi tre mesi ha assunto atteggiamenti i minacciosi anche nei confronti delle due cognate e degli assistenti sociali, al fine di scoprire dove si trovasse la moglie.

L’inchiesta a suo carico era stata avviata dalla denuncia sporta dalla donna a giugno, che ha raccontato agli inquirenti anni di sofferenze, soprusi e angherie di ogni genere: una convivenza a base di percosse quotidiane, insulti e persino di minacce di morte, mediante anche l’utilizzo di armi: asce, coltelli e persino una pistola, aveva detto la donna. Una vita nel terrore, assoggettata ad ogni sorta di angheria, nel corso della quale ha dovuto sopportare una serie infinita di sofferenze fisiche e morali. Parole che hanno trovato riscontro negli accertamenti disposti dalla Procura: per questa ragione si era proceduto a collocare la moglie in una struttura protetta, per sottrarla appunto ai suoi continui maltrattamenti. La successiva perquisizione all’interno dell’abitazione dell’indagato aveva portato alla scoperta di una pistola Beretta modello 92 Fs, ad aria compressa, con potenza inferiore a 7,5 joule, quindi a modesta capacità offensiva, e in vendita libera nella armerie a chiunque sia maggiorenne. Nondimeno, uno strumento che a distanza ravvicinata può essere pericoloso.

Ulteriori testimonianze raccolte dagli investigatori della Mobile, e l’atteggiamento minaccioso dell'uomo nei confronti dei parenti della donna e delle assistenti sociali, hanno permesso al giudice per l’indagine preliminare Massimo Mercaldo di emettere, su richiesta del pm Antonio Nalesso, la misura cautelare a carico del marito. n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA