Una casa per le famiglie fragili
È un anonimo il primo donatore

Il sogno: trasformare la strage di via per San Fermo in un riscatto d’amore - «Vorremo acquistare quell’appartamento da dedicare per sempre all’accoglienza dei bimbi»

È una persona che non ha voluto lasciare nome e cognome il primo donatore de “La casa dei bambini”, la raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Scalabrini con il supporto del quotidiano La Provincia e della Fondazione della Comunità Comasca.

«Il donatore anonimo - spiega Francesca Paini, presidente della Fondazione Scalabrini - ha voluto fare un gesto di generosità donando oltre cento euro. Ci piacerebbe poterlo ringraziare». Perché se è vero che ogni viaggio, anche il più lungo, inizia con un piccolo passo, la donazione giunta alla onlus di via Martino Anzi «è stata un’importante iniezione di fiducia per un progetto ambizioso».

Un progetto che nasce per dare una risposta d’amore e di speranza alla strage che il 20 ottobre scorso ha sconvolto Como, con la morte di Soraya, Sophia, Saphiria e Siff: i quattro bambini morti nel rogo dell’abitazione appiccato dal padre, Faycal Haitot.

Gli Haitot erano una delle famiglie ospitate nelle abitazioni della Fondazione Scalabrini: «Fare il nostro lavoro oggi, colpiti tutti da quanto successo - scrive nella lettera di presentazione del progetto “La casa dei bambini” Francesca Paini - vuol dire offrire un segno concreto di ricostruzione di coesione sociale: vorremmo per questo acquistare un appartamento in città, possibilmente proprio l’appartamento di via Per San Fermo, da dedicare per sempre all’accoglienza di famiglie con bambini, una casa stabile che consenta alla città di offrire alle famiglie con bimbi piccoli un riparo».

La Fondazione Giovan Battista Scalabrini onlus si occupa di famiglie fragili che sono rimaste senza casa, mettendo a disposizione alloggi di ospitalità per periodi di 12 - 18 mesi a condizioni facilitate. «Non lavoriamo mai da soli - si presentano i responsabili della Onlus - Le persone che accogliamo sono segnalate da servizi sociali, parrocchie, cooperative, o comunque da enti che si impegnano ad affiancarle per aiutarle a rimuovere gli ostacoli che li hanno messi in crisi».

Ci sono almeno tre possibilità per contribuire alla raccolta fondi. La prima è la donazione diretta utilizzando i conti corrente (i codici iban li trovate pubblicati nell’altro articolo che trovate in pagina) della Fondazione della Comunità Comasca. La seconda è effettuare una donazione utilizzando la carta di credito sul sito de La Provincia di Como (basta entrare nell’articolo dedicato alla raccolta fondi). Infine nei prossimi giorni saranno distribuiti in città e in provincia migliaia di bollini adesivi che possono essere utilizzati come chiudi-pacco in occasione di Natale o aggiunti a un biglietto di auguri o a una cartolina dal costo di 1 euro l’uno. I negozi che vogliono aderire mettendo in distribuzione i bollini possono scrivere via mail a [email protected] oppure chiamare la sede della Fondazione allo 031 3370 535.

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