Variante tutta in galleria?
La Provincia: «Impossibile»

Il presidente risponde alle associazioni ambientalistiche: «Sarebbe ancora più grave per il territorio»

Cinque associazioni ambientaliste (e culturali) del territorio chiamano per mettere altri paletti sul progetto della Variante della Tremezzina, l’Amministrazione provinciale risponde con una serie di spiegazioni tecniche. Italia Nostra (sezione di Como), La Cruna del Lago, Chiave di Volta, Territori Natura Arte Cultura e Legambiente (circolo di Como) avevano chiesto che il percorso fosse interamente in galleria. Ma il presidente Fiorenzo Bongiasca risponde a muso duro: «La soluzione con galleria continua non è sostenibile». Perché sarebbe un traforo con una serie di prescrizioni tecniche insostenibili (una centrale termica, personale in servizio 24 ore al giorno per prevenire qualsiasi incidente, spazi per uffici) e con danni ancora più gravi per l’ambiente: «Lo scavo dovrebbe essere eseguito mediante l’utilizzo di macchine particolari che è tecnicamente ed economicamente sostenibile solo con avanzamento medio di 10-15 metri/giorno; tale velocità di avanzamento genererebbe volumi di scarti nell’ordine di 2.000 – 2.500 mc/giorno che è impossibile gestire relativamente alle difficoltà di allontanamento dal cantiere in quanto impossibile da stoccare in areedi pertinenza (250 camion al giorno se il trasporto dovesse avvenire via terra)».

Anche i politici sono preoccupati: il deputato Alessio Butti mette in guardia sul rischio di perdere i 210 milioni di finanziamento dello Sblocca Italia mentre Raffaele Erba dei 5 Stelle spiega che l’opera deve procedere ma che bisognerà trovare delle soluzioni durante il progetto esecutivo.

I particolari e le interviste su La Provincia di martedì 6 novembre

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