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Mercoledì 22 Ottobre 2008
Como, recessione su 55 aziende
Licenziati 143 lavoratori
Il vento della recessione soffia anche sul distretto tessile, settore già pesantemente in crisi. A Como dall'inizio dell'anno sono state 67 le aziende che sono ricorse alla cassa integrazione, 55 sono ancora in corso, con oltre 4.280 lavoratori coinvolti. Undici le aziende che hanno ristrutturato, quattro hanno poi cessato l'attività.
La crisi nel tessile sfiora ormai la recessione. Dall’inizio del 2008 - secondo i dati elaborati da Filtea Cgil - nel distretto industriale di Como sono state 67 le aziende che hanno chiesto la cassa inegrazione, coiinvolgendo 3.439 dipednenti, 55 di queste sono ancora in corso con 4.285 lavoratori, 2.119 solo nelle tessiture. Il numero è aumentato vertiginosamente dai primi di settembre, quando le richieste di cassa integrazione ordinaria sono passate da 8 a 20. I lavoratori licenziati finora sono stati 143, quasi 40 più del totale di tutto l’anno scorso (erano 106), attraverso le procedure di mobilità richieste da 11 aziende. Mantero, Leutenda, Arrigoni, Frangi e Star hanno avviato una ristrutturazione, altre quattro hanno chiuso. L’aumento degli esuberi rispetto al 2007 è di 37 unità. Sono state 4 le aziende tessili che hanno posto 214 dipendenti in cassa integrazione straordinaria: la Mantero, dal primo gennaio, ha collocato 67 lavoratori , sempre per ristrutturazione. Molteni & C. ha ceduto l’attività, al 50% e posto in mobilità 53 dipendenti. Fillattice, multinazionale produttrice di filati, a settembre ha cessato l’attività: cancellati 75 posti. Ultima la Lodovici di Cermanate con 19 dipendenti. Tutti saranno collocati in mobilità. «In particolare - ha spiegato Patrizia Baitieri, segretario Filtea Cgil - la crisi riguarda le aziende dei tendaggi. In quanto patiscono la concorrenza proveniente dal Nord Africa. Le aziende verticalizzate patiscono meno la concorrenza dei paesi esteri. La competitività riguarda maggiormente i prodotti basici». La crisi peggiore la stabnno subendo le tessiture. Ma nella provincia di Como, nel 2008, travolte dalla cassa integrazione anche 10 stamperie, 11 tintorie e 4 aziende di confezioni. Le motivazioni addotte, per il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, riguardano per lo più la crisi di mercato: crisi dei prodotti, mercato conto terzi, difficoltà dei greggisti. «Il comparto - ha spiegato Patrizia Baitieri - risente anche di un problema psicologico. Si parla di drastica riduzione dei consumi. In realtà le aziende del tessile producono per fascie medio-alte. Non credo che di base ci sia un reale problema di portafoglio, piuttosto timori, preoccupazioni e paura per la crisi finanziaria». La punta dei licenziamenti è stata raggiunta in Mantero, con 28 lavoratori in meno, su 569 dipendenti e da Frangi con 23 persone su 92. Pls, unico converter di Como, ha ridotto il personale di 17 unità.
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