Crac Lehman, partite le 20 lettere
per la messa in mora di 4 banche

Al via la controffensiva dei risparmiatori contro le banche che hanno venduto i titoli e prodotti legati al default dell'ex banca d'affari Usa. Un primo atto per chiedere il rimborso dei risparmi investiti e persi.

Deutsche Bank, Unicredit, Banca Popolare di Sondrio e Intesa San Paolo sono le prime quattro banche che in questi giorni riceveranno le prime venti lettere di messa in mora, firmate congiuntamente da Federconsumatori e dai singoli risparmiatori. Le lettere sono state spedite per chiedere il rimborso dei propri risparmi investiti nei titoli Lehman, banca d’affari Usa poi fallita e con lei sono andati in fumo anche tutti i soldi investiti. Il valore complessivo dei risparmi persi per questi primi venti casi arriva a 400mila euro. Gli investimenti riguardano per lo più le polizze index linked e unit link emesse dalla Zurich Assicurazioni, 15 ad oggi e vendute tramite la Deutshe Bank. Mentre solo IntesaSan Paolo e Banca Popolare di Sondrio vengono chiamate in causa per i bond Lehman. Le polizze assicurative che fanno capo a Unicredit, risalgono, per il periodo di emissione, alla ex Banca di Roma. Federconsumatori, per queste ultime polizze, auspica che le assicurazioni interessate assumano impegni precisi per il rimborso dei risparmi, al pari di quanto già annunciato da Banca Mediolanum per le polizze con obbligazioni Lehman sottostanti, che solo nella nostra provincia, interessavano 46 sottoscrittori. Intanto l’Ania, l’associazione nazionale delle compagnie di assicurazione, ha deciso che le società ricorreranno in giudizio per recuperare il credito della loro clientela nei confronti della Lehman. Federconsumatori, invece, esclusa l’azione di gruppo, stanno vagliando la possibilità di unirsi alle prime due azioni collettive, avviate in America. Adiconsum ha iniziato a sua volta a consegnare, ai consumatori travolti dal crac, la lettera di messa in mora e di richiesta di documentazione, che tuttavia i singoli dovranno inviare autonomamente. «Questo è importante - ha detto Lorenzo Trombetta, Adiconsum - perché ogni singolo caso deve essere valutato legalmente a sé». Tuttavia i timori, gli imbarazzi e le paure, paiono continuare ad avere il sopravvento sui danni economici. «In realtà - ha sottolineato Silvana Brenna, Federconsumatori - siamo sconcertati dal timore di esporsi che ancora hanno i risparmiatori comaschi sebbene siano stati, in qualche modo, traditi dal sistema finanziario. Le telefonate, anche solo a carattere informativo, sono sì aumentate ma la percentuale è minima, se consideriamo che il crack Lehman ha coinvolto 5000 cittadini della provincia di Como. In poche parole la sensazione è che le persone continuino ad aver un po’ paura delle banche oppure vengono in qualche modo rassicurati. Attendiamo l’assemblea pubblica che si terrà a Milano, il 27 di novembre per tastare maggiormente la situazione e gli umori". Per rispondere alle lettere di messa in mora, che a fine settimana, saranno più di 40, superando il mezzo milione di valore, le banche e le assicurazioni, avranno 30 giorni di tempo per rispondere e fornire tutta la documentazione necessaria. Per ora solo la Zurich Assicurazione ha risposto alla sede comasca di Federconsumatori, sebbene anchese solo per annunciare chje stanno valutando la situazione. «Speriamo - ha sottolineato Silvana Brenna - di non ricevere, come risposta, il silenzio che ha caratterizzato le prime 30 lettere inviate per richiedere informazioni. Di contro qualche banca sta addirittura consigliando di non rivolgersi alle associazioni dei consumatori». Uno spiraglio, tuttavia, si sta aprendo: «Se le banche lanciassero una proposta di conciliazione noi l’accoglieremmo», ha concluso Silvana Brenna».
Amalia Barbara Di Bartolo

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