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Venerdì 11 Aprile 2008
Crisi MisterDay, saltato
l'accordo sulla "cassa"
Un pasticcio burocratico fa rinviare ancora la firma dell'intesacon il ministero per estendere l'integrazione salariale dai dodici ai ventiquattro mesi
Como - Mr Day, accordo rinviato. E tutto per colpa di un cavillo burocratico. In questi giorni avrebbe dovuto essere siglata l’intesa tra parti sociali e proprietà, raggiunta sulla quasi certezza di ottenere da Roma la copertura per la cassa integrazione straordinaria prolungata fino a 24 mesi - invece dei 12 iniziali. Ora però tutto si ferma. Il destino dei 75 lavoratori coinvolti nella chiusura per cessata attività dell’azienda del gruppo Vicenzi resta appeso a un filo. Tutto dipenderà dal prossimo incontro che i sindacati avranno a Roma con i tecnici del ministero del Lavoro, già fissato per mercoledì prossimo. Soltanto allora si potrà sapere se Roma concede o meno la copertura finanziaria per i 24 mesi. Il perché di un passo indietro inaspettato proprio quando mancava solo di mettere nero su bianco le condizioni concordate tra le parti? L’intoppo è solo ed esclusivamente burocratico. La domanda per accedere alla copertura del prolungamento della cassa integrazione straordinaria per cessata attività è stata compilata sì dagli uffici regionali per l’istruzione e la formazione professionale che stanno seguendo la pratica Mister Day, ma non nel modo corretto. E tanto è bastato per far sì che i dirigenti ministeriali la rispedissero al mittente. Risultato: il sindacato dovrà tornare a Roma a ritrattare la questione, sperando di incassare un deciso appoggio. «L’opportunità di prolungare la cassa per altri dodici mesi è una novità prevista dalla Finanziaria 2008 - spiega Caterina Valsecchi, segretaria della Fai-Cisl - può darsi che la domanda sia stata compilata senza tenere conto delle nuove procedure, quindi dobbiamo andare a Roma per fare di nuovo richiesta». «Speriamo solo - conclude di non dover combattere, ma di ottenere una risposta positiva». Nulla di fatto dunque. La prospettiva di chiudere l’accordo nel minor tempo possibile si allontana. E la firma di un’eventuale intesa slitta di fatto di almeno due-tre settimane. Una volta ottenuto l’ok dal ministero del Lavoro, i sindacati contano di chiudere il tutto entro il 20, massimo 25 di aprile. «Se abbiamo il consenso del ministero - spiega la Valsecchi - a quel punto è tempo di qualche giorno, sicuramente dovremmo finire prima del 25 aprile». In che termini? Negli incontri delle scorse settimane organizzazioni sindacali e proprietà sembrano essere arrivati a un’intesa, che dovrebbe garantire la cassa integrazione per cessata attività per 14 mesi per tutti i 75 lavoratori dello stabilimento di Lurate Caccivio e, in aggiunta, prevedere anche la mobilità. «Il problema è che tutto l’equilibrio si gioca sulla cassa – incalza la Valsecchi - perché parliamo di lavoratori con una professionalità limitata, specializzata sul settore alimentare, per metà si tratta di donne e per di più abbiamo un’età media molto alta, che superano i 40 anni». C’è poi da considerare che la copertura garantita dall’azienda sull’assegno di mobilità erogato dall’Inps dovrebbe fermarsi al 10-15%. Calcoli alla mano. L’ente previdenziale statale invece per legge stanzia 800 euro lordi mensili a chi prende uno stipendio inferiore ai 200 euro lordi circa, 930 invece se si supera questa soglia. Conti alla mano, quindi, i lavoratori Mr Day dovrebbero perdere tra i 300 e 400 euro al mese: e lo stesso varrebbe per la cassa integrazione straordinaria.
Chiara Sirna
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