Da sinistra si ode una voce
<Occhio, ci prendono in giro>

Vecchio Sant'Anna: i partiti di opposizione sollevano in coro dubbi sull'intera operazione

I partiti di opposizione in consiglio comunale si scagliano contro Regione e giunta Bruni contestando le ipotesi formulate per il futuro dell’area del Sant’Anna, dopo il trasferimento dell’ospedale. Il consigliere regionale e capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi, Luca Gaffuri, è un fiume in piena: «Infrastrutture Lombarde e la Regione, attraverso i loro pretoriani, stanno prendendo in giro (l’espressione è ben più colorita, ndr) la città di Como - grida - Il Comune ha firmato un accordo di programma per il campus al San Martino ma ci andrà l’Asl, ci avevano parlato della cittadella sanitaria e ora non si fa più, hanno creato un autosilo con funzioni pubbliche e avrà funzioni per lo più private. La giunta è totalmente prona, subisce qualunque richiesta della Regione». Pd, lista «Per Como», Rifondazione e Paco domani depositeranno una proposta di delibera nella quale chiedono di non invertire la percentuale dell’area di via Napoleona da destinare ai servizi alla persona con quella riservata a funzioni residenziali: «Il 60% deve restare a funzioni pubbliche e vanno esclusi insediamenti di natura non istituzionale, come le banche - riassume Mario Lucini, Pd - Chiediamo che si crei la cittadella sanitaria, insieme a residenze assistite per anziani e spazi per i giovani. Diciamo no al bonus volumetrico e nel restante 40% suggeriamo quote di edilizia convenzionata e poli tecnologici». Pure Lucini usa toni aspri: «Non possiamo accettare che il futuro dell’area sia determinato solo in funzione dei soldi che si vogliono ricavare dalla vendita, né accettiamo che a prendere decisioni sulla città sia Infrastrutture».

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