Dalle suore al giornalista
Como festeggia gli Abbondini

Assegnate le benemerenze: sono andate al fisico Giulio Casati, alle suore rimaste all'ospedale Sant'Anna per 153 anni, e al critico de La Provincia Alberto Longatti: «Ho sempre cercato di raccontare le nostra storia»

COMO - Un fisico, le suore che sono rimaste al Sant’Anna per 153 anni e un giornalista. A loro è stata consegnata dal sindaco Stefano Bruni la benemerenza civica, ovvero l’Abbondino d’oro del 2008. La medaglia e la pergamena sono andate a Giulio Casati, alle suore di Maria Bambina e ad Alberto Longatti. A Villa Olmo c’erano il prefetto Sante Frantellizzi, consiglieri e assessori e la parlamentare del Pd Chiara Braga, ma nel complesso sia le autorità che i cittadini erano visibilmente ridotti rispetto agli anni scorsi. Il presidente del consiglio comunale Mario Pastore ha ricordato la storia dell’Abbondino, consegnato ai comaschi dal 1984, e ha omaggiato Felice Bernasconi, recentemente scomparso e «Abbondino d’oro nel 2006». La commissione ad hoc, presieduta da Veronica Airoldi, ha scelto i tre esempi «all’unanimità». E lo stesso primo cittadino ha parlato dei tre nomi del 2008 come di «una terna fortunata per la diversità e la completezza dei tre esempi per i giovani». A ritirare per primo la benemerenza il giornalista Alberto Longatti, premiato per le sue attività nell’ambito della cultura e dello studio: «Più che emozionato - ha detto - sono imbarazzato. Non mi vedo qui sul palco con le autorità, ma lì con voi. Ho sempre cercato di raccontare non quello che pensavo, ma quello che vedevo ovvero la nostra storia, di chi c’è e di chi non c’è più». Per le suore che per 153 anni sono state in servizio all’ospedale Sant’Anna è intervenuta la madre provinciale e l’ultima superiora, Giuseppina Misani. Con le lacrime agli occhi ha detto: «Sono commossa perché non siamo più qui. Abbiamo obbedito e ci siamo spostate, ma siamo ancora qui con la preghiera e con il ricordo». Terzo Abbondino 2008 il fisico Giulio Casati, famoso in tutto il mondo per la sua attività nell’ambito della ricerca quantistica: «Questo premio ha un particolare significato per poiché nella prima edizione del premio, nel 1984, ricevette il riconoscimento il mio maestro, Pietro Caldirola. Mi fa piacere che si sia pensato di riconoscere la ricerca, un buon auspicio per la città».
Bruni è intervenuto parlando di ciascuno dei tre premiati: «Longatti ha raccontato quello che siamo», le suore «non in quanto religiose, ma come esempio di fedeltà» (il primo cittadino ha anche fatto un passaggio sul caso Englaro in difesa della vita) e Casati perché si è sempre speso, anche per l’università che si è sviluppata, come ha detto Bruni «in modo imperfetto o, come dice lui, inopportuno». Un anno fa era stato l’impegno per le donne e i bimbi il filo conduttore dei riconoscimenti ai comaschi speciali: la benemerenza era infatti andata a Emilia Bordoni Marziano (presidente della Casa della Giovane), Severino Proserpio, (presidente dell’Onlus “I Bambini di Ornella”) e il Centro di aiuto alla Vita nella persona del presidente Pietro Tettamanti.

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