Discariche, la rabbia dei quartieri:
"E' regime, resisteremo all'esercito"

Silvio Berlusconi sceso a Napoli ha voluto ribadire che il governo è pronto a usare le maniere forti  per battere l'emergenza rifiuti. Ma i quartieri in prima linea non di danno per vinti e si dicono pronti a resistere alla polizia. Tensione per il corteo dei centri sociali

Pugno di ferro, se serve si ricorrerrà anche all'esercito.
Un premier decisionista, che vuole restaurare l'autorità dello Stato nel caos della tregdia rifiuti a Napoli.
E' il segnale lanciato da Silvio Berlusconi sceso a Napoli anche per dare sostegno morale a Bertolaso chiamato in causa con il suo staff dalle indagini sulla gestione dei rifiuti negli ultimi anni.
Ma nei quartieri caldi di Napoli, da Chiaiano a Marano non si vuole cedere. Fra la gente circolano rabbia e delusione. "Ma siamo pronti a sdraiarci davanti ai camion" hanno ribadito molti che temono un colpo di mano della polizia. "Ma non cederemo - annunciano - questo è un regime".
La tensione sale anche per l'annunciato corteo dei centri sociali. E sono tornate alcune barricate, mentre non si fermano i roghi.
Silvio Berlusconi però ha assicurato che lo Stato stavolta non arretrerà di un passo, "non consentirà a nessuno" di fermarlo in quella che ormai è la guerra ai rifiuti. Il decreto non si cambia, la Superprocura "non è incostituzionale", anche l'opposizione vuole che il decreto sia approvato così com'è e in tempi brevi, il sottosegretario all'emergenza rifiuti Guido Bertolaso non si tocca ed è "un uomo vero che non si fa intimidire", Chiaiano è sito idoneo per la discarica e si userà la forza dell'esercito per difenderlo.
"Nel passato c'è stata una pericolosa avventura nell'anarchia e lo Stato non è stato in grado di imporre decisioni assunte da organi democraticamente eletti", ha detto il premier.
"Non succederà più che lo Stato faccia ancora passi indietro - promette Berlusconi - A differenza che nel passato, quando si è perso troppo tempo, noi siamo convinti che è nostro preciso dovere che lo Stato faccia finalmente e definitivamente lo Stato. Il piano è giusto ed il problema si risolverà in tre anni". "Non consentiremo a nessuno di fermarci", ha aggiunto il premier, aprendo senza timori un conflitto con quella parte della magistratura che tenta di bloccare la Superprocura.
"Non esistono profili di incostituzionalità nel decreto e il nostro giudizio è fondato sul parere di autorevoli costituzionalisti", chiude Berlusconi, smentendo di netto le voci che il governo avrebbe dato corso ad un ripensamento, dopo il documento di 72 pm della procura di Napoli contro la concentrazione sul solo Procuratore capo di Napoli di tutte le inchieste per reati ambientali.
Matita blu anche per i giudici protagonisti dell'inchiesta sulla attività dei precedenti commissariati, che ha creato un danno grave . "Una inchiesta - ha detto - che ci ha arrecato difficoltà e poteva demotivare persone che per fortuna invece continuano a lavorare con passione ed entusiasmo". Il premier parla soprattutto di Guido Bertolaso, l'uomo chiave dell'emergenza rifiuti, che oggi davanti a tutti il governo difende a spada tratta. 
E neppure la piazza spaventa il premier: "Useremo l'esercito per garantire giorno e notte la possibilità di accedere ai siti - ha annunciato- Chiaiano sarà definita zona militare e la discarica sarà protetta. Chi si opporrà sarà perseguibile penalmente"

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