Due pensionati su tre
non arrivano a 750 euro

Sul Lario sono almeno 100.000 le persone con un assegno Inps basso
Allarme dei sindacati: <Rilevante aumento della povertà, è emergenza>

«Questo costa troppo. Lasciamolo giù. Andiamo a cercare da un’altra parte»: è l’affanno quotidiano di centinaia di pensionati che vanno alla ricerca del prezzo migliore e dell’offerta più conveniente. Almeno 100.000 pensioni su 153.000, in provincia di Como, non superano i 750 euro mensili, 35 anni di lavoro: il 30% dei titolari deve farci stare l’affitto, ma anche il restante 70% che ha casa propria deve farsi bastare l’assegno Inps per bollette, gas, elettricità, telefono, acqua, rifiuti, farmaci e spese varie irrinunciabili, come l’abbonamento Rai, perché almeno la tv è una compagnia. La prima spesa è quella alimentare che ormai tira la cinghia e poco importa se la media italiana delle pensioni è più bassa di quella comasca. Qui, l’inflazione è più alta, al 4,1%, e la vita più cara: nel 2008, le pensioni sono state adeguate dell’1,6% e il “paniere” per calcolare il costo della vita comprende anche voci che con i pensionati non c’entrano niente. Aerei, viaggi, computer: chi li ha provati mai?
«Un rilevante aumento della povertà»: è la sintesi di una conferenza stampa tenuta ieri mattina dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, con il presidente del Comitato Provinciale Inps, Senatro Frezza, per illustrare la situazione e chiedere ai pensionati di «sostenere le richieste per l’aumento delle pensioni e il miglioramento della qualità della vita».

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