Erba: Villa Nava venduta
"Una parte doveva restare pubblica"

La minoranza critica l'alienazione della dimora di Carpesino: "Sfuma l'ipotesi di una sala civica a servizio del quartiere"

ERBA Con la vendita di Villa Nava si è concluso il passaggio della casa patrizia che sorge a Carpesino, da bene pubblico a immobile privato. L’impresa costruttrice che ne è diventata proprietaria è l’immobiliare Santa Liberata, di Albavilla. A questo accordo seguiranno i sopralluoghi dei tecnici, compresi quelli della sovrintendenza alle Belle arti, e saranno avviati i lavori di restauro e la successiva suddivisione in moduli abitativi. Il comune di Erba incasserà così un corrispettivo di 3.021.000 euro, importo raggiunto partendo da una base d’asta di 2.990.000. Strutture fatiscenti e un conseguente investimento oneroso per un completo restauro, sono state le motivazioni che hanno indotto la minoranza consiliare ad astenersi. La minoranza, secondo le parole del capogruppo dell’Ulivo Michele Spagnuolo, chiedeva un intervento strutturale che coniugasse le esigenze sociali del quartiere con gli interessi economici dei privati.
In un primo tempo infatti, l’amministrazione aveva annunciato di voler tenere alcuni locali ad uso pubblico. Tra le proposte di utilizzo, Michele Spagnuolo aveva avanzato l’idea di dare in gestione quegli spazi a una o più associazioni o convertirli in sala civica; l’ex sindaco Filippo Pozzoli di adibirli ad alloggi gratuiti o ad affitto agevolato, per accogliere anziani o persone con disagio. Ma nel progetto di vendita definitivo la giunta del sindaco Tili ha ritenuto di ritirare quella prima ipotesi, motivandola con la convinzione che questa doppia destinazione avrebbe in qualche modo abbassato il valore della villa per un compratore privato.  Alla notizia della firma del contratto fra palazzo Majnoni e l’immobiliare Santa Liberata, la minoranza fa sentire la sua posizione, per voce di Alberta Chiesa. «Considerati le condizioni di fatiscenza e l’onere per un eventuale recupero, difficilmente sostenibile senza finanziamenti regionali o provinciali, non possiamo dirci del tutto contrari alla sua alienazione. Tuttavia lamentiamo il fatto che l’amministrazione non abbia mantenuto la decisione inizialmente presa, e da noi condivisa, che una parte della Villa Nava sarebbe rimasta di proprietà del comune e a uso pubblico, per l’allestimento di una sala civica per la frazione di Carpesino, che ne è sprovvista. Resta inoltre aperto il problema del parcheggio; come già fatto in consiglio, chiediamo all’amministrazione che si impegni affinché il parcheggio antistante la villa resti pubblico, e a beneficio del quartiere».

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