Homepage
Sabato 23 Agosto 2008
Esercito di comaschi con la pistola
Ma molti la usano solo per sport
In provincia 12mila persone hanno il porto d'armi. Nostro reportage dal poligono di tiro, dove i segreti per fare centro sono levità e concentrazione. Bandine, invece, rabbia e violenza
Como, Lecco e Milano: lo chiamano il "triangolo armato". La ragione? L’esercito di porto d’armi, oltre 12 mila nel Comasco. Pochi giorni fa la notizia del pensionato di Albavilla che per mettere in fuga i ladri ha esploso tre colpi. Tutto questo fa rima con quanto succede nel resto del mondo: il sindaco di Verona Flavio Tosi è pronto a sparare a chi viola il suo domicilio, un distretto scolastico del Texas ha detto di sì agli insegnanti armati.
Scatta la difesa fatta con le proprie mani. All’armi, dunque. «Le armi - spazza il campo da equivoci Alberto Chiodini, 60 anni, vicepresidente del poligono di Como, apprezzato anche da Giuseppe Garibaldi - non causano incidenti da sole. È pericoloso chi le maneggia». Le parole di Chiodini duettano con i colpi di pistola di grosso calibro sparati nel poligono di tiro a 25 metri. I volti non sono da esaltati: gli sguardi sono fissi sui bersagli, perché per centrare la "mosca", il cerchio nero stampato nel mezzo del barilotto, ci vuole concentrazione: non servono scatti di nervi, ma sfiorare appena il grilletto tenendo la mano ferma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA