Fiat, niente soldi per l'integrativo
E a gennaio a casa 5mila giovani

La Crisi si abbatte ancora più pesantemente sulla Fiat, già travolta dalla crisi globale del settore auto. Così l'azienda ha annunciato l'estensione della cassa integrazione anche per gli impiegati, e a gennaio non verranno rinnovati i contratti a termini di 5mila giovani

Non ci sono soldi per il contratto integrativo e la tredicesima sarà penalizzata dalla cassa integrazione ordinaria. Non basta: sono più di 5.000 i giovani, con contratto a termine o interinale, che resteranno a casa entro la fine dell'anno. È un bilancio amaro per i sindacati quello dell'incontro con la Fiat all'Unione Industriale di Torino, nel giorno in cui il gruppo registra un calo del 23,8% delle immatricolazioni in Europa, ma consolida la sua quota portandola all'8,3%. A Piazza Affari il titolo chiude in crescita dell'1,88% a 5,5 euro.

L'azienda ha annunciato nuove settimane di cassa integrazione che da gennaio coinvolgerà anche gli impiegati delle strutture centrali. A Mirafiori, Cassino e Termini Imerese si rientrerà il 18 gennaio anzichè il 12 e ci sarà un'altra settimana di fermo dal 2 all'8 febbraio (a Termini una in più dal 26 gennaio all'8 febbraio). La Sevel non lavorerà il 12 e 13 gennaio e poi dal 26 gennaio all'8 febbraio. A Pomigliano l'attività sarà ferma ininterrottamente fino all'8 febbraio.

«I soldi, nonostante la crisi, ci sono per gli azionisti, mentre per gli operai c'è sola la cassa integrazione», commenta il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo. «Ci saremmo aspettati maggiore attenzione - osserva - verso quei lavoratori che hanno costruito almeno metà del successo della Fiat di Marchionne. È grave che la tredicesima venga penalizzata dalla cassa integrazione, ci si poteva almeno risparmiare questo danno e mantenere la "promessa". Chissà se quegli spiccioli servono per l'alleanza». Secondo stime sindacali, infatti, togliendo dal calcolo della tredicesima il periodo di cassa integrazione il risparmio è di pochi milioni di euro, circa cinque o sei.

Ai sindacati, che nella piattaforma chiedono un aumento del premio di risultato di 2.200 euro in quattro anni, la Fiat ha spiegato che si sta chiudendo un anno difficile, caratterizzato da secondo semestre segnato dalla progressiva caduta della domanda in tutti i mercati, affrontata con il ricorso alla cassa integrazione in tutti i settori. La delegazione Fiat ha detto che il 2009 si presenta anche più difficile perchè nessuno è oggi in grado di prevedere le ripercussioni della crisi, neanche gli organismi internazionali più autorevoli.

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