Fusione Acsm-Agam
La presidenza a Como

Via libera dai due consigli d'amministrazione al progetto di fusione delle due multiutility di Como e Monza. Non ancora ufficializzati i vertici della nuova società - che si chiamerà Acsm - ma la presidenza e il direttore generale spetteranno a Como, vice presidenza e amministratore delegato spetteranno a Monza. 

Como - La sede legale sarà a Monza, la sede amministrativa resterà a Como. Gli azionisti di riferimento saranno il Comune di Como, il Comune di Monza e la multiutility A2A, che al termine dell’operazione, manterrà decisamente il ruolo di azionista rilevante nella nuova società. La nuova utility resterà quotata al listino di Piazza Affari a Milano. E la fusione verrà fatta in base ad un rapporto di concambio definito in 0,64 azioni Acsm ogni azione Agam. Alla fine gli azionisti di riferimento avranno una partecipazione pari al 24,8% per ciascun Comune (Como e Monza) e al 21,9% per A2A. Questo consentirà di stipulare un patto parasociale che assicuri ai due Comuni di Monza e di Como una partecipazione paritetica al governo della nuova società post-fusione, e a alla società A2A un ruolo commisurato alla propria valenza industriale. A ottobre, infine, l’operazione sarà sottoposta all’approvazione degli azionisti delle due società, naturalmente dopo che i consigli comunali di Como e di Monza avranno approvato le delibere con il via libera «politico» all’aggregazione. Il primo concreto passo verso la fusione fra le due utility del territorio Agam Monza e Acsm Como è stato compiuto proprio ieri. I due consigli d’amministrazione, in contemporanea, hanno infatti approvato il progetto per l’incorporazione nella società comasca della multiutility monzese. Rinviato al momento il confronto sulla governace della futura e nuova società, ma qualche indiscrezione sul nuovo assetto dei vertici è comunque emerso. A guidare, come presidente, la nuova società - che avrà un giro d’affari di 200 milioni di euro e che molto probabilmente dopo la fusione definitiva prevista per il 1° gennaio 2009, prenderà il nome di Acsm - sarà proprio un presidente di nomina comasca. Per ora, si dà per candidato quasi sicuro l’attuale capitano di Acsm, Giorgio Pozzi. A Monza, invece, spetterebbe la nomina delle altre due cariche: del vicepresidente - il nome che circola è quello dell’attuale presidente di Agam, Giorgio Crippa, la cui funzione è stato deciso ieri dovrebbe aumentare di nuove funzioni e di un maggior potere - e dell’amministratore delegato, poltrona che potrebbe essere occupata dall’attuale vicepresidente di Agam, Silvio Bosetti. Alla direzione generale della nuova utility, invece, è dato per probabile, invece, Enrico Poliero, attuale direttore di Acsm. Il via libera dei due board di fatto sancisce la convinzione che l’aggregazione ha prima di tutto «una valenza industriale» e che intende cogliere le «opportunità di sviluppo nel settore delle local utilities e nel territorio di riferimento». L’aggregazione di fatto consentirà alle imprese una maggiore competitività, tramite l’acquisizione di nuovi clienti in nuove aree, il superamento della frammentazione nella gestione dei servizi, la possibilità di praticare tariffe e prezzi di vendita dei servizi più favorevoli. Vantaggi che derivano direttamente dall’aver coinvolto e mantenuto nell’assetto societario anche un partner industriale forte come A2A. Con la multiutility nata dalla fusione fra la milanese Aem e la bresciana Asm, verrà inevitabilmente consolidato un rapporto di partnership industriale con entrambe le società locali. Più in dettaglio quindi l’operazione finanziaria: il rapporto di cambio è stato definito in 0,64 azioni Acsm per ogni azione Agam e comporterà un aumento di capitale di 29,7 milioni, attraverso l’emissione di 29.748.480 nuove azioni Acsm del valore nominale di 1 euro ciascuna. Queste nuove azioni avranno godimento identico a quello delle azioni Acsm già in circolazione. Alla fine dell’operazione, il capitale sociale sarà costituito da 76.619.105 azioni, pari a 79,6 milioni di euro. A quel punto gli azionisti di riferimento saranno il Comune di Como, il Comune di Monza e A2A (oggi quest’ultima società controlla una quota intorno al 24% di ciascuna delle due utility locali), i quali firmeranno un patto parasociale funzionale agli obiettivi industriali della fusione che e che assicuri ai Comuni di Como e Monza una partecipazione paritetica al governo della nuova società. Novità anche sulle procedure per la definizione e la composizione del consiglio d’amministrazione: sale al 21% la soglia percentuale dei voti raccolti da due o più liste affinché risulti applicabile il meccanismo della distribuzione proporzionale dei seggi dei componenti del board. Acsm, intanto, ha chiuso il 2007 realizzando ricavi per 140 euro milioni e un Ebitda - nuovo indicatore di performance simile al «vecchio» margine operativo lordo, dato dalla differenza fra ricavi delle vendite e i costi operativi - di 21 milioni di euro. Acsm è attiva nella distribuzione e vendita del gas, nella gestione calore, nel ciclo idrico, nel teleriscaldamento, nello smaltimento dei rifiuti e nella produzione di energia elettrica attraverso un impianto di termovalorizzazione. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Acsm al 31 dicembre 2007 era pari a 81,7 milioni. Sul fronte monzese, invece l’Agam, ha approvato un bilancio 2007 da cui emerge un fatturato di 53 milioni ed un Ebitda di 7,5 milioni. La multiutility monzese, opera nella distribuzione e nella vendita del gas, nella vendita di energia elettrica, nella gestione calore, nel ciclo idrico, nel teleriscaldamento e nella produzione di energia elettrica attraverso impianti di cogenerazione. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Agam a fine 2007 era pari a 3,4 milioni. <+G_FIRMA>Simone Casiraghi

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