Giochi, perché
boicottarne l'apertura

Giusta la proposta di Meloni. Il regime cinese non ha fatto nessun passo per Tibet e diritti umani

Giochi olimpici: giusta la proposta del ministro Meloni. A Pechino stanno per iniziare i giochi olimpici in un clima di incertezza. C’è il problema sicurezza, che si sta facendo sentire ancora di più dopo i recenti attentati in Cina, c’è il problema dell’inquinamento con il rischio che alcune specialità non si possano fare (es. la maratona), c’è il problema, per i giornalisti, della libertà di informazione con il regime che solo negli ultimi giorni ha allentato il controllo su internet e sullo sfondo c’è ancora la questione tibetana.
Nessuno ne parla più, molti sembrano averla dimenticata, ma la situazione non è cambiata rispetto a pochi mesi fa in Tibet; il regime cinese non ha fatto nessun passo significativo per risolvere la questione.
A tal riguardo ritengo l’idea del ministro Meloni di boicottare la cerimonia di apertura sensata. È giusto dire che non bisogna politicizzare i giochi, ma qui non si tratta di politica, ma di rispetto dei diritti umani! La non partecipazione della nostra delegazione alla sfilata iniziale avrebbe dato alla nostra presenza un piccolo senso critico, che avrebbe fatto capire al mondo che quantomeno non ci siamo dimenticati di certe cose. L’impressione è che, anche questa volta, abbia prevalso la volontà di non fare gesti che possano dare fastidio ad un Paese sempre più forte da un punto di vista economico e militare, alla faccia dei diritti umani.
L’augurio è naturalmente che le manifestazioni sportive possano andare nel migliore dei modi, con la speranza che questi giochi olimpici non siano solo una vetrina, secondo me immeritata, per la Cina, ma diventino anche un’occasione di cambiamento grazie al messaggio di pace che lo sport porta.
Marco Campagna 
Consigliere comunale di Forza Italia
Erba
Caro Marco, la storia delle Olimpiadi ci insegna che i boicottaggi non sono mai serviti gran che. Non è stato il veto posto agli atleti di alcune nazioni occidentali in occasione dei giochi di Mosca a determinare il crollo dell’impero sovietico o a fermare l’invasione dell’Afghanistan da parte delle truppe di Mosca (questa era la ragione del boicottaggio). Le sue considerazioni sulla Cina (inquinamento a parte su cui non si capisce più se c’è o non c’è) sono condivisibili. Ma forse andavano tenute in considerazione al momento di assegnare i giochi a questo Paese. Sarebbe meglio tenere separati il più possibile la politica e lo sport.

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