Giudici troppo teneri con i boss
Per tanti addio al carcere duro

Scoppia la polemica dopo la scoperta che per 37 boss i giudici di sorveglianza di diversi tribunali hanno revocato il 41 bis, il regime carcerario duro. I magistrati hanno motivato le decisioni con il fatto che non è più dimostrata la vicinanza dei mafiosi con l'organizzazione criminale.

Carcere meno duro per i boss mafiosi. Ma per una volta non è colpa della politica bensì dei giudici.
Al centro dell'ennesimo scontro sulla politica giudiziaria vi sono le decisioni dei tribunali di Sorveglianza di annullare a 37 boss il duro regime carcerario previsto dal 41 bis.

Dura la reazione dei familiari delle vittime delle stragi del 1993 e dei politici, molti dei quali chiedono l'inasprimento dell'articolo del codice penitenziario. I capomafia, alcuni dei quali condannati per le stragi di via d'Amelio e poi di Roma, Milano e Firenze, ma anche affiliati alla camorra e alla 'ndrangheta, hanno ottenuto l'annullamento da parte dei giudici, perchè "non è dimostrata la persistente capacità del detenuto di mantenere tuttora contatti con l'associazione criminale di appartenenza".

"La 41 bis - ha detto a Sky Tg24 il procuratore generale di Torino, Gian Carlo Caselli - è una norma intrisa del sangue e dell'intelligenza di due grandi magistrati come Falcone e Borsellino, ma nel corso degli anni ha subito un sostanziale depotenziamento". "Certamente - aggiunge - serve un aggiornamento sulla base delle esperienze acquisite e dei mutamenti avvenuti in questi anni. La procura generale di Torino ha sempre ricorso contro le revoche del 41 bis perchè sappiamo tutti che i mafiosi non pentiti in carcere continuano ad avere rapporti strettissimi, a volte anche di comando, con l'esterno".

Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, attacca i magistrati: "Chiederò al ministro Alfano se ci siano i presupposti per punire i magistrati che decidono la resa dello Stato al crimine organizzato mentre il governo vara norme più dure" ha detto mentre per il parlamentare dipietrista Franco Barbato  sottolinea " il depotenziamento del regime di carcere duro è una gravissima colpa del precedente governo Berlusconi: la stabilizzazione del 41 bis, avvenuta nel 2002, ha infatti introdotto un regime di ricorsi che di fatto si è rivelato molto più favorevole ai mafiosi e che ha prodotto degli effetti inquietanti che sono sotto gli occhi di tutti".

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