Gli "insorti" si fanno coraggio
Il sindaco messo alle strette

Dalla cittadella sanitaria nell'area del vecchio SantAnna fino al campus del San Martino: Bruni stretto dalla fronda interna al suo partito

COMO - Un incontro per parlare del campus universitario nell’area San Martino, della destinazione del vecchio ospedale Sant’Anna e della necessità di creare una cittadella sanitaria. Ma anche un’occasione per lanciare un messaggio chiaro e netto al sindaco Stefano Bruni: «Ci siamo anche noi, e faremo squadra».
L’appuntamento di ieri mattina organizzato dai Circoli del Buon Governo di Como nella sala dell’Unione Industriali, introdotto dal coordinatore cittadino di Forza Italia, Stefano Rudilosso, aveva molteplici aspetti d’interesse. Innanzitutto, riuniva nella stessa stanza tutti i consiglieri “ribelli” di Forza Italia che, per un motivo o per l’altro, hanno preso le distanze da Bruni (ormai gli scricchiolii di tre o quattro poltrone di giunta si sentono a distanza di chilometri). Il pomo della discordia? In teoria il modo in cui vengono gestite le questioni urbanistiche. In pratica il futuro assetto della giunta Bruni. Ieri nella sede dell’Unione Industriali c’erano i consiglieri dell’area liberal di Forza Italia. E non sembra più soltanto un caso se “liberal” è quasi l’anagramma di “ribelli”. Cogliendo l’occasione per discutere del campus universitario, il dibattito si è presto spostato sull’area Sant’Anna. E qui è emersa lampante la convergenza tra la posizione espressa in consiglio comunale dall’opposizione e quella dei due terzi di Forza Italia: la riqualificazione della zona del vecchio ospedale deve prevedere la cittadella sanitaria, in cui vanno accorpati tutti gli uffici dell’Asl. L’area del San Martino dovrà, invece, essere sgombrata per lasciare spazio al campus. Il coro di voci è stato unanime. In apertura Ilvo Tolu, presidente di uno dei circoli del Buon Governo, ha detto: «In consiglio era passata la cittadella sanitaria, ma in Regione hanno deciso diversamente. È inaccettabile». Accalorato l’intervento di Rallo, che ha praticamente preso di petto Bruni sulla questione ospedale. «Noi eravamo convinti che dovesse essere prevista la cittadella sanitaria - ha tuonato - e ci siamo fidati della giunta. Cosa deve fare un consigliere di maggioranza se non fidarsi del sindaco, degli assessori e dei dirigenti? Il 60% del nuovo quartiere di Camerlata sarebbe dovuto essere destinato ai servizi alla persona. Poi abbiamo scoperto che in essi sono comprese anche banche e ristoranti».

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