Il gufo pasticcione
salvato tre volte

Curato e liberato dopo uno scontro con un pilone stava per finire preda delle cornacchie dopo un nuovo scontto

SORICO Povero gufo, sbaglia sempre la strada o almeno ci trova sempre un ostacolo in mezzo. Luigi, i suoi salvatori l'hanno battezzato così, è un esemplare di Gufo reale (nome scientifico Bubo bubo). Di solito quelli della sua specie volano alto e dominano la terra. Ma lui ha qualche problema. La prima volta era piombato a terra. la seconda si è schiantato contro un edifici, la terza è finito un canneto. Sono anni che tiene impegnati gli agenti della polizia provinciale di Sondrio, nonché veterinari, tecnici del settore faunistico e guardie ecologiche.
Nato nel 2005, l’esemplare era stato ritrovato ancora giovanissimo nei pressi di Bellano, inanellato nel mese di luglio dello stesso anno, e poi rilasciato nel suo ambiente naturale.
Dopo due anni di vita in natura, è stato recuperato nuovamente lo scorso dicembre dalla polizia provinciale di Sondrio nel centro abitato di Chiavenna, con un trauma all’ala sinistra causato dalla collisione contro un edificio; trasferito al Centro di recupero della fauna delvatica della Val Predina, in provincia di Bergamo, è stato curato e seguito allo scopo di riabilitare la capacità di volo, parzialmente compromessa dalla formazione di un callo osseo sull’ala sinistra.
Dotato di una radiotrasmittente posizionata sul dorso, il Gufo reale è stato rilasciato nella Riserva naturale Pian di Spagna nove giorni fa, in una zona caratterizzata da ampie distese di prati e canneti, alternati a stagni e roggi: territorio notoriamente utilizzato dai grossi rapaci diurni e notturni per la caccia, data l’abbondanza di prede, come uccelli e piccoli mammiferi.
Nei due giorni successivi, però, il segnale radio ha indicato che il gufo non si era più mosso da un punto imprecisato nel folto del canneto. L'Sos è rimbalzato dalle guardie Ettore Mozzetti e Massimiliano Pasini che hanno deciso di provvedere al recupero dell’animale. Era in difficoltà, assalito da un gruppo di cornacchie in picchiata. Cercavano di disturbare un pericoloso intruso (gli esperti parlano di mobbing). Forse, per il gufo, le cose stavano andando anche peggio, tanto da essere considerato preda, lui, ultimo rampollo di una stirpe di rapaci.
Con qualche difficoltà dovuta all’acqua alta il gufo reale è stato recuperato, un po’ stordito e infastidito dalle cornacchie, ma in buona salute.
Evidentemente, pur avendo riacquistato la capacità di volo, l’esemplare necessità ancora di un periodo di cura e riabilitazione: di questo si stanno occupando i responsabili del Centro di recupero della fauna selvatica di Ponte in Valtellina, dove il gufo vagabondo è attualmente ospitato.

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