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Giovedì 24 Luglio 2008
Il mutuo come la birra: lievita
Conti in tasta al cittadino: gli interessi non finiscono mai
Abbiamo quantificato l’aggravio di spesa per un cittadino alle prese con un mutuo a tasso variabile. Nel caso di un prestito ventennale da 100mila euro acceso a settembre 2005, la rata odierna risulterebbe aumentata del 25%. Partiti con rate mensili da 562 euro, oggi saremmo a 706. Dovremmo pagare, cioè, 144 euro in più al mese, 1.278 euro in più all’anno. In caso di mutuo da 100mila euro acceso a luglio 2006, oggi pagheremmo 111 euro in più al mese (716 euro invece di 605). A parità di reddito, diminuisce l’importo finanziabile: investendo 600 euro al mese, a novembre 2005 avremmo potuto ottenere un prestito a 20 anni di 105mila euro (a 30 anni di 133mila), mentre oggi con gli stessi 600 euro otterremmo 84.800 euro (mutuo ventennale) e 101.800 (trentennale). Se consideriamo un tasso del 5,85%, sobbarcandoci una rata da 800 euro mensili oggi potremmo ottenere un mutuo ventennale da 113.050 euro o uno trentennale da 135.600.
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