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Martedì 23 Settembre 2008
Il nodo vicesindaco
Bruni: "Non torno indietro"
Il sindaco chiude la porta alla Lega che gli aveva chiesto un ripensamento sulla carica assegnata a Francesco Cattaneo. La "prima" di Mascetti in Amministrazione provinciale. Le immagini
Il sindaco Stefano Bruni chiude la porta agli assessori lumbard (Maurizio Faverio e Diego Peverelli), al segretario cittadino e al commissario provinciale del Carroccio che chiedevano un ripensamento sulla carica di vicesindaco assegnata a Francesco Cattaneo (ex vicepresidente di Villa Saporiti licenziato dal presidente Leonardo Carioni).
A meno che la vicenda ritorni nuovamente sui tavoli regionali della politica e, a riportarcela, dovrebbe essere la Lega Nord come chiarisce il coordinatore lombardo di Forza Italia Guido Podestà.
Il sindaco ha liquidato la possibilità di un cambio di rotta sull’assegnazione della carica di vicesindaco a Francesco Cattaneo con poche, ma ferme parole.
«Perché - ha detto - ci sono decisioni da prendere? La mia decisione l’ho già presa. Finito, basta, chiuso. Sulla vicenda si sono già espressi La Russa, Giorgetti e Podestà». Nei giorni scorsi qualche perplessità sulla nomina fiduciaria era arrivata anche dalla stessa Forza Italia, dal segretario cittadino Stefano Rudilosso al neocapogruppo Pasquale Buono.
Lunedì pomeriggio l’ex vicensidaco Paolo Mascetti ha esordito in consiglio provinciale come vicepresidente della Provincia. Il presidente di Villa Saporiti Leonardo Carioni ha presentato ai consiglieri la new entry. Dal canto suo Mascetti ha detto in aula: «Sono di poche parole e posso sembrare burbero, ma la mia porta è aperta a tutti. Ringrazio della fiducia e chiedo un po’ di comprensione perché sono un "novellino" in questo ente». Le bordate sono arrivate dalla minoranza. Il capogruppo Mauro Guerra ha parlato dell’intera vicenda, staffetta inclusa, come del «teatro dell’assurdo». «Non ho nulla di personale nei confronti di Mascetti - ha detto - ma è una questione politica». L’on. Chiara Braga (Pd) ha aggiunto: «In questo modo ai cittadini si dà una pessima immagine della politica». Per Rifondazione è intervenuto Renato Tettamanti usando senza mezzi termini la parola «ridicolo» per definire la questione e ha riportato all’attenzione la lettera contro Carioni firmata non solo da Cattaneo, ma anche dal capogruppo di An in consiglio (Andrea Cattaneo) e dai forzisti Patrizio Tambini e Serafino Grassi. In aula hanno, a turno, preso la parola buona parte dei consiglieri.
Gisella Roncoroni
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