Il nucleare  è davvero
la strada giusta?

Le paure per l'atomo sono legittime, ma l'immobilismo dei "signor no" non giova a nessuno

Leggo su La Provincia di mercoledì la lettera riguardante il nucleare, una strada già vecchia tecnologicamente, troppo pericolosa e che tra 50 anni non sarà più produttiva causa esaurimento uranio. Non mi piace la risposta data: «se apriamo un dibattito, finisce che moriamo di freddo». Primo: c’è l’esito di un referendum da rispettare. Secondo: meglio un po’ al freddo che scorie sparse non si sa dove. Terzo: guardiamoci in giro e facciamo due conti. Con sta storia del nucleare che risolve i problemi dell’energia mi dovete spiegare perché il mondo dipende ancora dal petrolio. Risposta: l’energia fornita dal nucleare non ha impatto così forte sui bisogni energetici.
Avete citato Rubbia, il quale dice di usare il torio al posto dell’uranio. Esatto, ma Rubbia è anche quello che ha lanciato il progetto Archimede (non lo spiego per brevità), e ha detto che il solare è nel futuro (prossimo) energetico dell’uomo. In più, la Spagna ha in progetto di chiudere in meno di 10 anni le centrali nucleari perché con la produzione attraverso il solare già si avvicina a quello che produce con il nucleare e i soldi che dovrebbe investire nella manutenzione o prosecuzione del programma nucleare preferisce investirli in qualcosa che non si esaurirà tra 50 anni. E lo stesso sta pensando di fare la Francia, anche se con tempi  più lunghi. Altre buone notizie arrivano dal Mit di Boston dove hanno appena scoperto una nuova vernice da applicare ai vetri delle finestre di casa in grado di assorbire meglio la luce solare e rendere il vetro un pannello fotovoltaico di elevato rendimento. Io non sono esperto in materia, ma curiosando tra articoli di giornale ho trovato queste cose secondo me interessanti, figuriamoci cosa salterebbe fuori in dibattito tra esperti. Ovvio poi che si deve passare ai fatti, ma la strada da scegliere me la devono indicare loro. Quindi il signor Scajola (ma chi è? esperto di cosa?) se ne può andare a quel paese, e mi prima di mettermi delle scorie nucleari sotto casa mi deve chiedere il permesso. Dimenticavo, il sole non esaurirà tra 50 anni e non lascia scorie.
Stefano Molteni
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(gi.gan.) Caro signor Molteni, le sue paure sono anche le nostre, ma l’immobilismo non giova a nessuno. Se ne sono accorti persino i Verdi, mandati a casa dagli italiani dopo decenni da «signor no» sempre e comunque. L’energìa è il presente e il futuro dell’umanità, servono idee e capacità scientifica di portarle avanti. È chiaro che su un tema del genere non può decidere un ministro, ma il Parlamento. Quanto all’energìa solare, mi pare molto di moda. Si può dire di più?

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