Il paese dei ciclisti
dice no alla Gran Fondo

I tremila amatori avevano chiesto il permesso di passare dal Ghisallo, ma il sindco di Magreglio ha negato l'autorizzazione: <L'anno scorso c'erano stati troppi maleducati. Sporcano e non rispettano le regole>

MAGREGLIO Il paese del ciclismo contro il ciclismo maleducato, quello degli amatori che non rispettano il codice della strada. Il paese che ospita il Ghisallo e il suo museo dice no al passaggio della Gran fondo, la corsa amatoriale che segue di un giorno il Giro di Lombardia e che riguarda circa tremila appassionati della bicicletta.
L’amministrazione di Magreglio non ha dato il permesso alla corsa di passare sul proprio territorio comunale.
«Da due anni abbiamo grossi problemi con gli organizzatori di questa corsa e con i ciclisti, lo scorso anno abbiamo rischiato di venire alle mani con gli amatori>, spiega il sindaco di Magreglio Paolo Ceruti.
Diversi i problemi riscontrati negli scorsi anni con l’organizzazione: «Il più grave è il motivo per cui io e il vigile siamo stati minacciati vicino al Ghisallo l’anno scorso, i ciclisti scendendo dalla provinciale pretendevano di andare contromano con tutti i rischi che ne derivano. Non rispettano il codice della strada. Non si fermano neppure agli stop. Due anni addietro hanno realizzato un punto ristoro in paese, lasciando una situazione di sporcizia incredibile. Per di più tengono impegnate le vie per quasi tre ore, manco fosse il giro».
Giovanni Cristiani

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