Il sindaco difende l'ecomostro:
"A opera finita l'impatto migliorerà"

Argegno: si sta cercando una soluzione per mascherare la ferita inferta al paesaggio del centro storico dalla costruzione di un autosilo da 61 box. I nodi stanno venendo al pettine e la visione dal lago è davvero brutta, tra le peggiori che si possano immaginare

ARGEGNO Si sta cercando una soluzione per mascherare la ferita inferta al paesaggio del centro storico dalla costruzione di un autosilo da 61 box. I nodi stanno venendo al pettine e la visione dal lago è davvero brutta, tra le peggiori che si possano immaginare; ma il sindaco Francesco Dotti sostiene che «a opera finita l’impatto ambientale sarà sensibilmente mitigato dal rivestimento in pietra e dalle piantumazioni previste nel progetto dell’architetto comasco Luigi Fasani, che ha posto mano alla realizzazione dell’opera dopo avere acquisito lo studio iniziale di un geometra della Tremezzina». L’assoluzione accordata dal primo cittadino al massiccio blocco di cemento che sovrasta il lungolago Testi fonda le premesse sul fatto che «nella parte superiore dell’autosilo, in fregio alla strada provinciale per Schignano verrà realizzato un piazzale di sosta a uso pubblico, con libertà di parcheggio per una decina di macchine, e la società costruttrice andrà a realizzare un passaggio pedonale con la riva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA