Il vescovo Coletti:
Eluana non deve morire

Appello per la ragazza lecchese in coma da 17 anni. "Vicenda anche diseducativa. Un bimbo di 8 anni ha chiesto alla mamma: "Se io sto male come Eluana, cosa farà il papà?"

COMO Eluana deve vivere. Dove vivere perché il suo caso, con la richiesta del padre di porre fine alla sua vita terrena, rappresenta un precedente pericoloso che mina nella fondamenta la cultura dell’amore e del rispetto della vita. Monsignor Diego Coletti, vescovo di Como scende direttamente in campo per ribadire il no al distacco del sondino naso-gastrico alla donna lecchese in stato vegetativo da anni dopo un tragico incidente stradale. La sua è una riflessione a tutto campo sul caso che sta dividendo le coscienze inviata a tutte le parrocchie come traccia per le iniziative di preghiera che nella diocesi di Como verranno organizzate domenica in occasione della solennità di Cristo Re.
«La vicenda di Eluana, suo malgrado, rischia di funzionare come un grimaldello che incrina la cultura dell’amore e del rispetto della vita» scrive il vescovo. Il rischio sotteso alla sentenza della corte d’Appello di Milano confermata poi dalla Cassazione che ha autorizzato il padre della donna ad interrompere l’alimentazione e l’idratazione artificiali alla donna, è quello di aprire la strada all’eutanasia anche in Italia.
Tante le domande che si appresso questa triste vicende. Domande sul valore della vita, ma anche interrogativi più semplici e immediato come quello posto da un bimbo di otto anni alla sua mamma e riportato dal vescovo nel suo messaggio. «Se io sto male come Eluana, cosa farà il papà?».

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