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Sabato 18 Ottobre 2008
Investiti nella notte
da un'auto rubata
Ladri a tutto gas contro la Punto con a bordo due coniugi finiti in ospedale
ROVELLASCA "Quell’auto mi è passata davanti come se fosse un missile, l’unica cosa che ho visto è stato il cofano alzato della mia Punto dopo lo scontro". Il lomazzese Giuseppe Corti racconta così il terribile incidente nel quale è rimasto coinvolto mercoledì sera mentre viaggiava sulla propria auto con la moglie, Ornella Molon, a causa di una vettura rubata che ha speronato quella dei due coniugi.
Il conducente del veicolo è poi fuggito a piedi nei campi, in compagnia del complice, senza prestare alcun soccorso ai feriti. L’incidente, rilevato della polizia stradale di Como, è avvenuto attorno alle 20.30 in via Monza, la strada che conduce a Misinto. Ad urtare violentemente la Fiat Punto, è stata un’altra Punto, rubata qualche giorno fa ad un rovellaschese, sbucata all’improvviso e a fari spenti da una stradina laterale. Entrambi i lomazzesi sono rimasti feriti. Più grave la donna, che ha riportato ferite giudicate dai sanitari guaribili in trenta giorni e che è stata dimessa soltanto ieri pomeriggio dall’ospedale Sant’Anna di Como.
«Se non avessimo indossato le cinture di sicurezza, adesso probabilmente non potrei essere qui a raccontare quel che è successo – spiega l’imprenditore 45enne, impegnato nel settore grafico –. Stavamo rientrando a casa dopo essere andati a trovare un amico e fortunatamente andavamo piano: è avvenuto tutto in pochi secondi, quando mi sono ripreso dallo choc, prima ho soccorso mia moglie e poi ho cercato di trovare il telefonino per chiedere soccorso». I ladri giravano al buio, un pericolo per chiunque se li trovasse sul cammino. L’auto dei coniugi è distrutta ed è stato solo un caso se non è successo niente di più grave. «Potevano ammazzarci.– tiene a sottolineare Corti –. Eravamo a un chilometro da casa e non andavamo forte, nulla poteva insomma far pensare che potesse accadere una cosa del genere». La polizia stradale ha avviato le indagini per risalire all’identità del pirata della strada, che - da alcune testimonianze - si sarebbe dato alla fuga con un altro individuo, anch’egli a bordo dell’auto rubata.
Gianluigi Saibene
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