La Cgil alla campagna d'autunno
mobilitazione su salari e pensioni

Parte la campagna d'autunno della Cgil: Al centro della protesta i mancati interventi sulle retribuzioni e sulle pensioni. In attesa di Cisl e Uil, Epifani lancia il 27 settembre la mobilitazione dei lavoratori

Una svolta radicale nella politica economica, sociale e fiscale del Governo Berlusconi, per ridare fiato a salari e pensioni. Questi i pilastri su cui si articolerà la 'campagna d'autunnò approvata all'unanimità dal direttivo della Cgil, che ha fissato l'inizio di una fase di mobilitazione su tutto il territorio nazionale per il prossimo 27 settembre. Una 'chiamatà alla quale il sindacato di Corso d'Italia, come ha fatto capire lo stesso segretario generale Guglielmo Epifani, spera possano presto unirsi anche Cisl e Uil.
«È necessaria una risposta generale del movimento sindacale anche se molte iniziative sono già state avviate, come per esempio quelle delle categorie della scuola», ha detto Epifani nella sua relazione introduttiva alla direttivo. Ricordando che «le priorità del Paese sono, in questa difficile fase congiunturale caratterizzata anche da gravi crisi aziendali e di interi settori produttivi, l'occupazione e il lavoro, le sue condizioni, la sua qualità, la sua sicurezza in un fase di persistente crisi economica», il leader della Cgil ha puntato il dito contro il Governo. «Non è stato in grado di mettere in campo scelte adeguate - ha detto - assumendo, anzi, politiche che inaspriscono le condizioni occupazionali e vanno nella direzione di un indebolimento delle condizioni di lavoro e di un'ulteriore erosione del potere di acquisto di lavoratori e pensionati».
Per questo l'organismo dirigente della Cgil ha confermato le richieste avanzate con la piattaforma unitaria di novembre sul fisco (su cui unitariamente era stato deciso lo sciopero nei confronti del governo precedente) con l'aumento delle detrazioni per i redditi da lavoro e da pensione, quantificato e confermiamo come obiettivo concreto in un punto di Pil, (circa 14 miliardi) pari a 1.000 euro di aumento nei prossimi tre anni, di cui 500 già entro dicembre prossimo«. La risposta del Governo all'emergenza salariale attraverso il decreto che detassa lo straordinario »è sbagliata e si rivolge ad una platea molto limitata di lavoratori. Inoltre, alla totalità dei pensionati non viene fornita alcuna risposta«. La stessa manovra varata dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti - secondo la Cgil - »non sostenendo i redditi non sostiene i consumi« e, a differenza delle misure previste dagli altri principali Paesi europei, per affrontare la congiuntura economica negativa, »assume carattere depressivo, senza affrontare la crisi già oggi presente e che rischia di aggravarsi nei prossimi mesi come dimostrano i dati relativi alla cassa integrazione e alle conseguenze sull'occupazione che aggravano ulteriormente la condizione già difficile, dei redditi da lavoro«.

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