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Mercoledì 07 Maggio 2008
La giunta di Villa Saporiti
si aumenta lo stipendio
Dai 400 degli assessori ai 600 del presidente: questa l'entità del rialzo per gli amministratori provinciali. Furibonda l'opposizione: "Provvedimento in contraddizione con le promesse elettorali"
Dai 400 euro degli assessori ai 600 del presidente. È questa l’entità lorda dell’aumento degli stipendi della giunta provinciale stabilita nella seduta del 23 aprile (tutti presenti tranne il forzista Stefano Valli e il leghista Dario Bianchi). In pratica il 10%, che significa l’azzeramento del taglio imposto dalla Finanziaria del 2006. Nelle premesse alla delibera di giunta si precisa infatti che quelle disposizioni «devono ritenersi implicitamente abrogate trattandosi di riduzione dell’indennità di funzione di natura transitoria» e che, pertanto, in modo retroattivo, «di dover procedere di conseguenza, con decorrenza 1.1.2008, data di entrata in vigore della Finanziaria, alla rideterminazione dell’indennità di funzione nell’ammontare risultante al 30.9. 2005». Va detto che le cifre sono le stesse del 2002, visto che al primo insediamento, Carioni decise di mantenere invariati gli stipendi.
In pratica il presidente Leonardo Carioni passa da 5.466, 18 euro a 6.073, 53 euro lordi al mese; il vice presidente Francesco Cattaneo da 4.099, 63 a 4.555, 15 euro lordi al mese. Gli altri nove assessori (Edgardo Arosio, Dario Bianchi, Pietro Cinquesanti, Alessandro Fermi, Achille Mojoli, Ivano Polledrotti, Simona Saladini, Patrizio Tambini e Stefano Valli) vedranno ritoccato lo stipendio che passerà da 3.553, 02 a 3.947, 80 euro lordi mensili.
Cifre e decisione di cancellare il taglio che stanno mandando su tutte le furie l’opposizione. «Questo è il primo provvedimento che prendono ancora prima che si insedi il nuovo governo - tuona Chiara Braga, vice capogruppo del Pd e neodeputata - È in contraddizione con quanto avevano detto in campagna elettorale, cioè che avrebbero cercato di ridurre i costi della politica. Anziché risparmiare si sono alzati del 10% la già alta indennità. Così non fanno altro che confermare le convinzioni di quanti vanno invocando l’abolizione delle province».
Stessa lunghezza d’onda per il capogruppo di Rifondazione Renato Tettamanti: «Dopo aver aumentato le addizionali ridotto gli investimenti e avere detto prima del voto che non avrebbero aumentato le tassi la maggioranza passa alla cassa È vergognoso».
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