La pioggia affonda il turismo:
bilancio in rosso del 10 per cento

Non bastava il calo dei visitatori americani per colpa del dollaro, debolissimo rispetto all’euro. Ci si è messo anche il maltempo a nuocere al turismo sul Lario. Da una settimana piove sulla città e sulle bellissime rive del lago. Con un cielo così grigio nessuno si azzarda a fare una gita in barca, e dopo due giorni di soggiorno viene voglia di fare le valigie e di tornarsene a casa, o magari di andare in qualche località dove splende il sole. Se aprile non ha rappresentato un bell’inizio di stagione per gli albergatori, maggio non si fa notare certo per chissà quale affluenza. Tanto è vero che è caduta il doppio della pioggia attesa dai metereologi. Le medie del mese di maggio si aggirano intorno ai 180 millimetri di acqua, ma quest’anno ne sono caduti finora già 320. Era dal 2002 che non pioveva così tanto a Como e andando ancora più indietro nel tempo un maggio così piovoso lo si ritrova solo nel lontano 1984.

A rimetterci, per colpa del cattivo tempo, è stato più che altro il turismo di giornata, quello della classica gita fuori porta. Ma anche a livello più generale il calo si sta facendo sentire. «Questo maggio - ha commentato Antonello Passera, titolare dell’Hotel Terminus - ha fatto registrare un calo del 10% rispetto all’anno scorso. A essere diminuiti sono soprattutto gli americani a causa del dollaro debole, ma in molti, pur avendo confermato gli arrivi, sono rimasti per meno giorni rispetto a quanto avevano previsto. Colpa della pioggia». Gli fa eco Giovanni Corbella, proprietario dell’Hotel Tre Re: «Abbiamo accusato il colpo inferto dal maltempo. Le prenotazioni sono state rispettate, ma una volta a Como molti ospiti hanno deciso di andarsene via prima. Anziché 3 o 4 giorni sono rimasti per uno o due notti visto che il soggiorno rischiava di essere compromesso dalla pioggia».