Homepage
Venerdì 30 Gennaio 2009
La denuncia di Maroni, in Italia
sospetti di traffico e espianti d'organi
La denuncia del ministro degli Interni, Roberto Maroni, è forte: in Italia abbiamo sospetti di espianti d'oragni illegali. Una denucnia che si aggiunge a quella del Censis secondo cui ci sarebbero tracce anche di traffico d'organo illegale.
Intanto, indagini della Procura di Roma sono già state avviate su un presunto traffico di minori dall'Albania all'Italia per effettuare illegalmente espianti di organi. Lo scrive il Censis nel rapporto dello scorso anno sulla tratta di esseri umani a scopo di traffico di organi.
Nel nostro paese «in questi ultimi anni - rileva il Censis - sono state avviate alcune indagini della magistratura su casi di vendita di minori, presumibilmente legata al traffico illegale di organi, senza peraltro che le indagini giungessero a prove concrete». In uno dei casi più recenti, afferma il Censis, «il dott. Adelchi d'Ippolito della Procura di Roma ha aperto in Albania un'inchiesta su un presunto traffico di minori, che si sospetta fossero stati trasferiti illegalmente in Grecia e in Italia e sottoposti a trapianti illegali. Il traffico di minori sembrerebbe coinvolgere l'Italia non solo come paese di transito, ma anche come destinazione finale dove vengono eseguiti gli espianti. L'inchiesta è in fase di svolgimento e i magistrati inquirenti si attendono sviluppi significativi».
È invece diverso, precisa però il Censis, il caso del commercio illegale di organi: «Ci sono diverse prove di trapianti ricevuti da cittadini italiani nel paese del donatore.
Nella maggior parte dei casi si sono recati in India per ricevere un trapianto dato che, fino al 1994, in quel paese la vendita d'organi è stata legale». Quanto alla rete italiana, «i controlli previsti - avverte l'istituto di ricerca - parrebbero fornire garanzie sufficienti ad impedire l' inserimento di un organo di provenienza illecita nel circuito legale dei centri trapianti della Sanità pubblica», ma «il quadro potrebbe essere diverso nel caso in cui si ipotizzi l' esistenza di un percorso clandestino svolto in centri privati, non ufficiali, molto attrezzati e totalmente sconosciuti al Servizio sanitario nazionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA