A 1.200 metri a Germasino
Due cuori, le capre
e il lupo fuori dalla baita

Cristina e Marco abitano a Cagerimo

Fisico minuto e due occhioni come quelli di Heidi.

Cristina Fraquelli, che di anni ne ha 42 ma ne dimostra la metà, con la famosa pastorella dei cartoni animati ha in comune l’amore per le capre.

Un amore che, otto anni fa, l’ha convinta a cambiare radicalmente vita. Originaria di Lenno, lavorava alla Mantero di Como come disegnatrice su tessuti e si è trasferita a Cagerimo, nucleo di baite della Valle Albano a 1.200 metri di quota, dove rimane tutto l’anno con i suoi animali. Sono 130 capre, tre mucche e qualche asino e poche pecore.

La svolta per un simile cambiamento è partita anche dal cuore: alla tradizionale mostra della capra di Quanc, sulla montagna di Garzeno, aveva incontrato Marco Matteri, un giovane appassionato di animali e della terra che ha deciso di portare avanti l’attività dei nonni.

Tra i due è nata subito una forte intesa: si sono sposati e sono andato a vivere lassù, in una piccola baita dove non c’è nemmeno la corrente elettrica.

Poco sopra, ad Acquate, hanno l’azienda, La Camosciata, che inizialmente avevano affittato e poi, con tanti sacrifici, acquistato. «Amo tutti gli animali, ma per la capre ho proprio una passione smisurata – racconta Cristina – Preferivo la razza Camosciata, ma in questi anni devo riconoscere che la Lariana ha dimostrato di essere più adatta e resistente su questa montagna».

Passione

«Ho conosciuto Marco, che condivide la mia stessa passione, e non ho avuto dubbi sulla scelta da fare. Stiamo qui, dove da ottobre a marzo raramente si incontrano altri esseri umani, dove le nevicate ci isolano spesso da tutto e da tutti, ma sto bene e non tornerei più indietro».

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