Alimentari Personeni chiuso dopo 80 anni
I partigiani nel camino e i gelati speciali

La famiglia che gestisce il negozio di Loggio dal 1965, ha deciso di abbassare la saracinesca

Dopo ottant’anni di onorata attività, chiude anche l’ultimo negozio di alimentari situato a Loggio.

L’ha sempre gestito la famiglia Personeni. In origine, negli anni Quaranta, le attività erano due: il negozio di alimentari e il circolo Acli, chiuso nel 1979. Nell’alimentari di Loggio, negli anni della Seconda guerra mondiale, i proprietari accoglievano i partigiani della zona e li nascondevano dentro il camino. Storie di solidarietà d’altri tempi, quando i rischi per chi proteggeva gli avversari del regime erano davvero alti. Storie che si ricordano ancora oggi, mentre tutto scorre veloce.

Cordiale e altruista

Nel 1965 divenne titolare la signora Maria CarlaPersoneni, che anche con l’aiuto del marito, ex carabiniere, ha curato l’attività fino ad oggi. Sono stati 55 anni di servizio alla comunità e di rapporti umani.

Tutti hanno assaggiato i suoi gelati e conosciuto la sua cordialità; e ai bambini che giocavano fuori regalava sempre il classico lecca-lecca.

Negli ultimi vent’anni, purtroppo, con l’avvento dei grandi supermercati la mole di lavoro è progressivamente calata e, complice anche l’età della titolare, ecco la decisione di abbassare la saracinesca in via definitiva. «Mia zia ha 77 anni e ha deciso di godersi la meritata pensione – dice la nipote Claudia – Nel suo negozio sono cresciuta anch’io, ma negli anni Ottanta in frazione Loggio c’erano tantissimi bimbi che giocavano tra le vie e la merenda era un rito irrinunciabile: tutti dalla zia Maria Carla, quindi, per il gelato».

La signora era un punto di riferimento e i genitori mandavano i figli da soli a fare merenda. Se succedeva qualcosa era Maria Carla che interveniva e risolveva i problemi, come se fosse davvero la parente più stretta dei piccoli clienti. Altri tempi: più di una persona ricorda con grande nostalgia quel senso di famiglia allargata che attraversava corti e strade, responsabilizzando tutti gli abitanti

«Era un po’ la zia di tutti - dice ancora il nipote - e spesso la facevamo ammattire con le nostre scorribande in bicicletta davanti al negozio; in tante occasioni, quando qualcuno cadeva e si sbucciava le ginocchia, ha dovuto fare anche da infermiera». Una donna che è stata di grande esempio.

«Per me è stata una persona essenziale - dice ancora Claudia - Mi ha cresciuta come fossi sua figlia e per me è stata una seconda mamma, visto che la mia l’ho persa molto presto. Non la ringrazierò mai abbastanza».

Un pezzo di storia perduto

È un pezzo di storia della Valsolda che va in archivio, non senza un pizzico di nostalgia. Per gli anziani del posto il negozio di Maria Carla Personeni era tuttora un punto di riferimento.

Mancherà per fare la spesa quotidiana, ma anche per il senso di comunità che ancora assicurava: mentre la titolare serviva il pane o affettava il prosciutto, i clienti avevano l’opportunità di scambiare quelle consuete quattro chiacchiere che hanno sempre costituito il sale della vita di paese.

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