Lampade artistiche
con i ricambi d'auto

ERBA I «Fari nella notte» dell’erbese Susy Zappa hanno illuminato le gallerie e le esposizioni d’auto d’epoca di tutta Italia. La passione per i pezzi di ricambio, ereditata dal padre Luciano Zappa grande restauratore di vetture storiche, nel 2003 si è unita a quella artistica già sperimentata sulle tele assieme al Gruppo Artistico Erbese. Una notte nasce l’idea di creare lampade artistiche con pezzi automobilistici. Un faro, assemblato insieme ad un radiatore, ad uno sterzo o ad un parafango possono essere rivisitati dalla scultrice erbese in modo da ottenere veri e propri pezzi di design, che grazie alla loro unicità aggiunta al valore affettivo ed effettivo del pezzo fanno di queste lampade oggetti senza prezzo.
«Il mio intento è quello di far rivivere questi pezzi d’auto, in parte lasciati da mio padre ed in parte recuperati da demolitori che già collaboravano con lui – spiega la scultrice - . Cerco sempre pezzi che mostrino il loro vissuto, la ruggine, perché mi affascina pensare a quante strade possano aver visto e percorso. Nella nuova veste di lampade possono ancora raccontare la loro storia. Inizialmente ho partecipato quasi ogni fine settimana agli appuntamenti d’auto d’epoca, dove vendevo le mie creazioni, ma spesso incappavo in compratori interessati soltanto a recuperare la parte dell’auto che poteva andare bene per restaurare la propria vettura. Mi è capitato di vedere persone armate di metro misurare le lampade per verificare se la grandezza del pezzo facesse proprio al caso della loro auto, oppure di ricevere una assegno in bianco per avere a tutti i costi una lampada che servisse a rimettere a nuovo una classica d’epoca. Dopo le prime esperienze che mi hanno lasciato un po’ di amaro, ho deciso di non venderne più nessuna e di esporre solamente. Le lampade realizzate fin ora sono circa una ottantina.
Lo scorso anno ha partecipato al premio «Fabbri per l’arte» e la sua creazione «Amarena amore fantasia», accendi un faro nella notte, è stata selezionata fuori concorso.
Mara Cavalzutti