Lario in piazza, lecchesi all’attacco
«Senza di noi si allagava il Duomo»

Il direttore del Consorzio dell’Adda prende carta e penna e scrive ai comaschi

«Sono l’unico a difendere Piazza Cavour e a ricordare alle istituzioni che il livello del lago deve tenere almeno un margine di sicurezza, a scapito di oltre 50 milioni di metri cubi di mancata scorta d’acqua»: è un passo della «Lettera ai cittadini» scritta dal direttore del Consorzio dell’Adda, Luigi Bertoli. Spiega che se non ci fosse stato l’intervento del Consorzio nell’ultima esondazione, l’altezza avrebbe raggiunto i 230 centimetri, invece dei 160 registrati. La conseguenza: acqua fino in Duomo. Sottolinea che il massimo in Piazza si è avuto dopo oltre una settimana dall’apertura totale delle dighe, in seguito ad un afflusso da diluvio, 1.200 metri cubi d’acqua al secondo, una frequenza che si registra ogni 8-10 anni.
È forse la prima volta che un dirigente dell’ente regolatore del lago si rivolge direttamente ai cittadini, per spiegazioni tecniche e precisa, innanzitutto, che il limite di legge oltre il quale il lago non dovrebbe salire, non è a 120 centimetri sullo zero, tanto citati. Ma è 130-140. Perché, allora, l’acqua è già sul marciapiede ad un metro? «Perché - spiega l’ingegner Bertoli - la piazza s’è abbassata di 50-60 centimetri tra il 1960 e il 1980 e la subsidenza (progressivo abbassamento del suolo) forse c’è ancora»

© RIPRODUZIONE RISERVATA