Liceo Giovio, gli studenti
sciolgono l'assedio

Finisce l'occupazione allo Scientifico. Da lunedì le lezioni tornano regolari. Oltre cento studenti manifestano a Erba, ma il ministro Gelmini non si vede

Gli «occupanti» del liceo Scientifico «Giovio» sciolgono l'assedio: da lunedì le lezioni tornano a essere regolari. La seconda notte nella palestra dell'istituto superiore si è infranta contro l’aut-aut del preside Sergio De Felici, che aveva autorizzato a rimanere soltanto gli studenti del «Giovio», chiedendo di mettere alla porta quelli provenienti da altre scuole. Dopo aver provato invano a far cambiare idea al dirigente, i ragazzi hanno preferito andarsene tutti, piuttosto che dividersi. E così, la mattina successiva, gli studenti hanno sciolto l'occupazione e inviato una nota alla stampa: «In assemblee e dibattiti si è riscontrata una notevole consapevolezza sui cambiamenti previsti in ambito scolastico e un profondo desiderio di confronto e dialogo anche con i docenti», scrive l’improvvisato ufficio stampa degli occupanti. Sottolineano il «carattere pacifico e civile» dell’iniziativa, nonché  «una continua apertura verso gli enti pubblici». La «partecipazione attiva e impegnata di tutti» ha consentito di escludere «gli elementi estranei alla realtà studentesca» e quindi di poter continuare nell’azione di protesta, «superando le aspettative iniziali degli studenti stessi».
Ieri mattina, intanto, il fronte della protesta studentesca si è sdoppiato su Erba dov'era atteso il ministro Mariastella Gelmini, che ha però deluso la platea di manifestanti dando. Nonostante l’annuncio della sua assenza circolasse da un paio di giorni, il presidio è stato organizzato lo stesso. Per dare un messaggio alla Gelmini, e soprattutto per manifestare contro la sua riforma della scuola, è arrivato un centinaio di studenti che si sono raccolti davanti al grande ingresso del centro fieristico. La maggior parte proveniva dai licei erbesi, qualche gruppo da Como e dintorni.

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