Lomazzo:l'ex sindaco Carugati
"prigioniero" in Eritrea

L'ex sindaco di Lomazzo, Marino Carugati, da mesi non riesce ad abbandonare l'Eritrera a causa di un contenzioso giudiziario sollevato dal socio locale. Non ha più, il passaporto e neppure un avvocato che lo difenda. Ora del caso si sta interessando la Farnesina

L’ex primo cittadino di Lomazzo Marino Carugati, 65 anni, sindaco fino al 1987, è dallo scorso mese di dicembre "prigioniero" delle autorità dell’Asmara, capitale dell’Eritrea, ex colonia italiana nel nord del Corno d’Africa. La polizia gli ha tolto il passaporto, imponendogli di non abbandonare il Paese e relegandolo per mesi in un convento dal quale ha potuto solo saltuariamente comunicare tramite fax.
 Il ritiro dei documenti si deve a un contenzioso sollevato dal socio eritreo con il quale aveva avviato, da tempo, una attività imprenditoriale. Carugati non è mai stato informato delle accuse fino a poche settimane fa, quando - grazie all’interessamento dei parlamentari comaschi Rosalba Benzoni prima, Alessio Butti e Nicola Molteni subito dopo - la Farnesina è finalmente riuscita a contattare le autorità giudiziarie eritree per il tramite della sede diplomatica di Asmara.
Così, dopo mesi di isolamento totale, senza che nessuno gli fornisse la benchéminima spiegazione del perché di quel regime di restrizione, Carugati è finalmente comparso, sia pure senza tutela legale, davanti a un tribunale militare che gli ha formalizzato le accuse.
La questione, come spiega l’avvocato comasco Fabio Saladino che assiste la famiglia dell’ex sindaco, sarebbe da ricondursi all’utilizzo di alcuni macchinari per la lavorazione del legno. Carugati li portò in Eritrea mettendoli a disposizione del socio con il quale era pronto ad avviare una attività. Il capannone destinato a ospitarli si rivelò inadeguato, così da rendere necessaria la realizzazione di una nuova struttura. A lavori compiuti, e dopo essere rimasti mesi esposte alle intemperie, le macchine però non funzionavano più, da cui la denuncia da parte del socio che accusa l’ex sindaco di esserne responsabile.

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