Maledette previsioni:
giovedì ancora rovesci

La seconda alluvione del secolo: pronto il piano di emergenza per garantire la viabilità in città.  Sceso a 154 cm il lago: continuo il deflusso dalle dighe di Olginate

Il clima e il lago, martedì, si sono dati una calmata e da metà mattina è cominciato il dopo alluvione di metà luglio 2008, la seconda del XXI secolo. Il risveglio della città è stato brusco, con un’altezza del livello a 160 centimetri, un metro e dieci centimetri sullo zero idrometrico, una misura che il Consorzio dell’Adda, lunedì pomeriggio, ha azzeccato al centimetro, è il caso di dire. «Arriva a 160, poi si stabilizza e quindi le acque cominciano il rientro», aveva previsto il geometra Marco Colombo del Consorzio. Infatti: in otto ore, il lago è sceso a quota 154 cm e il deflusso ha continuato a portar fuori acqua dalle dighe di Olginate, un milione di metri cubi d’acqua ogni ora e se va avanti così, giovedì Piazza Cavour dapprima e dopo il lungolago saranno liberati. In eccedenza, per scendere sotto la soglia di pericolo, restano nel lago, a fine giornata, 40 – 50 milioni di metri cubi e tutto dipenderà dal rapporto tra afflusso e deflusso, martedì quasi pari tra i 500 e i 600 metri cubi al secondo. Le previsioni del tempo però non sono favorevoli : indicano rovesci da giovedì e nel fine settimana, quindi il segno resta l’incertezza e l’evoluzione non dipende solo dalle precipitazioni su Como, ma su tutto un bacino idrografico da 145 Km quadrati. Come restano i disagi, per le attività economiche a lago ferme, nel pieno della stagione turistica e  per il traffico, poiché è sempre sott’acqua l’unico collegamento est – ovest della città, tratto portante del girone. Disagi anche per tonnellate di legname alla deriva.

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