Matematica e lingue "bestie nere"
ma i ragazzi studiano di più

I risultatio degli scrutini mostrano che gli studenti italiani incontrano ancora molte difficoltà in matematica e nelle lingue estere. Però studiano di più forse grazie al recupero  estivo dei "debiti formativi". Per il ministro bisogna riflettere se non è il caso di cambiare metodo d'insegnamento della matematica

Scuola crudele, rivela le debolezze degli studenti italianei.
Ancora scarsi in matematica e lingua straniera, ma tutto sommato più studiosi, forse anche grazie all'introduzione del recupero estivo dei 'debiti formativi' introdotto l'anno passato.
È la fotografia degli studenti italiani delle scuole superiori, secondo i risultati degli scrutini di fine anno stilati nelle scorse settimane e degli esami di Stato fotografati dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Non è una sorpresa, ma la matematica è la materia nella quale gli studenti di tutta Italia incontrano le maggiori difficoltà, anche tenendo conto che si tratta di una tra le discipline più presenti nei diversi corsi di studi: il 45,7% dei ragazzi ammessi con giudizio sospeso al prossimo anno scolastico dovrà dimostrare di aver superato l'insufficienza in questa disciplina.
In aumento, quindi, rispetto al 2007, quando erano il 43,1%. Dopo la matematica la materia più ostica per gli studenti italiani è la lingua straniera, per la quale ha avuto un debito formativo il 30,6% degli studenti promossi.
Seguono le altre discipline scientifiche (fisica, chimica, biologia) con il 23,6%, infine l'italiano con il 14% (percentuale rimasta stabile rispetto al 14,5% del 2007).
"Dopo quasi 15 anni si ritorna a studiare d`estate per recuperare le insufficienze", ha detto il ministro Mariastella Gelmini: studiare a luglio e agosto non è certo piacevole per gli studenti ma contribuisce a dare un po` di serietà e credibilità alla valutazione degli studenti nella scuola italiana. Si deve purtroppo prendere atto che la matematica costituisce, per la scuola italiana, un`autentica emergenza didattica. Forse è il momento di chiedersi se non siano necessarie la ricerca e l`applicazione di nuove metodologie d`insegnamento. Dovremo porci la stessa domanda anche riguardo allo studio delle lingue straniere, la seconda più grave lacuna dei nostri ragazzi".

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