Mentre gioca lo derubano:
brutta sorpresa per Adriano

Dopo il gol al Bologna, brutto imprevisto per il bomber dell'Inter al ritorno nella sua villa di San Fermo

SAN FERMO - Sabato sera era tutto felice dopo essere tornato al gol con la sua Inter e due ore dopo, rientrato nella villa di San Fermo della Battaglia, il sorriso dev’essere improvvisamente scomparso dal suo volto in quanto si è trovato la casa svaligiata.
Non c’è pace per Adriano, l’Imperatore, che un anno fa era stato esiliato a San Paolo del Brasile dall’allenatore Roberto Mancini e che ora, tornato nelle grazie del suo nuovo mister, il portoghese Josè Mourinho, si ritrova senza i suoi gioielli e gli abiti preferiti.
Adriano è attualmente in Brasile in quanto convocato dall’allenatore della "Selecao" Dunga per le partite valide per le qualificazioni ai mondiali 2010: da quanto riferito ad alcuni compagni di squadra, l’Imperatore è partito domenica mattina con il dispiacere nel cuore oltre a un significativo vuoto nella cassaforte e nell’armadio.
«L’ultima volta che ho visto Adri - ci ha raccontato il capo ufficio stampa dell’Inter, Paolo Viganò - è stato dopo la partita con il Bologna. Era contentissimo sia per il gol che per la convocazione con la sua nazionale: immagino che dispiacere deve aver avuto quando è rientrato a casa a San Fermo. Ha informato alcuni compagni del furto e la notizia lunedì ha fatto il giro della Pinetina, ad Appiano Gentile. Lo rivedremo solo giovedì della settimana prossima».
Indiscrezioni, molto attendibili, riferiscono che i ladri devono aver studiato il colpo nel minimo dettaglio e nel bottino sono finiti alcuni preziosi (catene d’oro con la "A" fatta realizzare da lui stesso a un orafo) contenuti nella cassaforte e capi d’abbigliamento firmati ai quali il campione brasiliano dell’Inter era particolarmente legato. Un valore economico elevato, dunque, ma anche un grande valore affettivo.
I ladri, che hanno approfittato dell’assenza sua e dell’entourage del giocatore (tutti a San Siro ad assistere alla partita dell’Inter contro il Bologna), sono riusciti a eludere i sistemi d’allarme e, una volta all’interno della dimora di San Fermo, hanno letteralmente sradicato la cassaforte dal muro.

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