Militari a presidiare le città:
scontro politico, polizia critica

La decisione del governo di schierare per sei mesi 2500 militari, rientrati dalle missioni all'estero, nelle grandi città per garantire la sicurezza, fa esplodere la polemica dell'opposizione. Duro il giudizio anche dei sindacati di polizia.La Russa ricorda l'operazione "Vespri siciliani"

Soldati per rafforzare la sicurezza nelle grandi città. La maggioranza non si pente e difende la decisione del governo di usare l'esercito per affrontare l'emergenza rifiuti e crimine. L'opposizione invece è di nuovo sul piede di guerra e parla di "demagogia". Anche i sindacati di polizia criticano e definiscono l'iniziativa "un'operazione di facciata".
"Non c'è alcun rischio di sovrapposizione tra gli agenti di pubblica sicurezza e i 2.500 militari che potranno essere utilizzati con funzioni di polizia", assicura il ministro della Difesa Ignazio la Russa che ricorda come nessuno da sinistra protestò all'epoca dell'operazione Vespri Siciliani. 
Per  Walter Veltroni, "è una scelta sbagliata che mortifica le forze dell'ordine". "È una scelta emotiva e poco efficace" ha incalzato il ministro dell'Interno-ombra Marco Minniti. Le Forze armate per controllare il territorio delle città,secondo il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, "si usano solo in Colombia contro il terrorismo e l'insurrezione armata".
Anche per il Verde Angelo Bonelli si corre il rischio di militarizzare le città e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino polemizza chiedendosi se Berlusconi crede che l'Italia sia la Colombia.

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