Mini-comuni lombardi: si sta meglio
Però mancano ancora strade e servizi

Uno studio regionale rivela che nei comuni lombardi sotto i 2 mila abitanti nell'ultimo bienmnio le condizioni di vita sono migliorate. Ma la gran parte, soprattutto nel Comasco, è ancora in ritardo nelle infrastrutture e nei collegamenti

Chi abita in un piccolo centro sta meglio di chi invece preferisce la città. E questo accade soprattutto in Lombardia dove, negli ultimi anni, la qualità della vita nei Comuni con meno di duemila abitanti è migliorata tanto che in 40 dei 688 piccoli Comuni della regione negli ultimi quattro anni la popolazione è aumentata.
L'affermazione arriva da uno studio del servizio di valutazione del processo legislativo del Consiglio regionale, chiamato ad analizzare gli effetti della legge sui piccoli comuni approvata nel 2004.
La legge prevedeva fra l'altro autorizzazioni per vendere merci diverse in un solo negozio, garanzia che le scuole esistenti resteranno aperte, agevolazioni per l'apertura di distributori di carburante, orari di vendita più elastici e soprattutto meno burocrazia.
Non tutto è rosa: infatti la ricerca svela che, ancora oggi, l"83% dei piccoli Comuni è in una situazione di svantaggio medio od elevato (concentrati nelle province di Pavia, Como e Bergamo), dovuto alla mancanza di collegamenti e di servizi.
E per questo, il presidente della commissione Affari istituzionali Paolo Valentini Puccitelli Valentini ha sottolineato la necessità di migliorare l'attenzione sui piccoli Comuni "dedicando strumenti normativi più specifici, soprattutto in presenza di uno stato di svantaggio elevato", a questi che sono il 45% dei Comuni lombardi dove vive il 7,5% della popolazione, cioè circa 680 mila abitanti.

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