Mister Day, salvi i dipendenti
Concessi 2 anni di "cassa"

Dopo il pasticcio, la soluzione. Il ministero del Lavoro ha infatti concesso la proroga per estnedere a due anni il periodo di cassa integrazione per i 75 lavoratori rimasti a casa e senza lavoro dopo la decisione dell'azienda di chiudere e trasferire la produzione all'estero.

Cassa integrazione per due anni e accordo sulla mobilità. E' questa la prospettiva che si apre per la fabbrica MrDay di Lurate Caccivio dopo l'intesa siglata a Roma martedì al ministero del Lavoro per garantire la copertura del secondo anno di cassa integrazione straordinaria ai lavoratori.
Con le due pagine di verbale, in calce alle quali compaiono le firme di proprietà, tecnici ministeriali e parti sociali, si scongiura di fatto il rischio di rimanere con una cassa garantita solo per un anno e si mette la parola fine così al pasticcio burocratico compiuto dagli uffici regionali responsabili della pratica MrDay, che aveva causato un'iniziale bocciatura della domanda di prolungamento da parte dei colleghi romani. Unica condizione, come impone la finanziaria 2008 che ha introdotto la possibilità del prolungamento, è che al momento dell'attivazione del secondo anno di cassa il 50% degli attuali dipendenti abbia già lasciato l'azienda.
Incassato l'ok ministeriale ora si procederà alla firma dell'accordo definitivo sulla mobilità nell'incontro già fissato in calendario tra proprietà e organizzazioni sindacali per martedì prossimo. ?Di fatto l'accordo c'è ? spiega Donato Romanò, segretario Flai-Cgil ? si tratta di mettere tutti i cappelli del caso?.
Non ci dovrebbero essere dunque cambiamenti, salvo sorprese dell'ultima ora. Ad oggi il destino dei 75 lavoratori coinvolti nella chiusura per cessata attività dell'azienda del gruppo Vicenzi sembra già delineato. Terminati i due anni di cassa integrazione straordinaria, l'accordo con la proprietà dovrebbe garantire il passaggio alla mobilità, con durata a scalare ovviamente, da uno a tre anni, in rapporto all'anzianità lavorativa.
?E' essenziale prevedere anche la procedura di mobilità ? ha ribadito più volte Caterina Valsecchi, segretaria Slai-Cisl, durante la trattativa ? perché così facendo i lavoratori possono diventare più appetibili per imprenditori che, assumendoli, hanno diritto a usufruire di sgravi fiscali?.
Aspetto che, stando a quanto sostengono le parti sociali, assicurerebbe maggiori garanzie al ricollocamento o all'accompagnamento di una fascia di lavoratori di ?particolare fragilità? come quelli coinvolti nella crisi MrDay.
?Parliamo di lavoratori con una professionalità limitata, specializzata sul settore alimentare, per metà si tratta di donne e per di più l'età media è molto alta, sopra i 40 anni?, hanno chiarito più volte i responsabili sindacali per sottolineare che gli addetti al momento ancora attivi nello stabilimento della Mr Day di Lurate Caccivio appartengono a una fascia ?debole, difficilmente ricollocabile sul mercato?. Motivo per cui si sta iniziando a prendere contatti con l'amministrazione provinciale per prevedere piani di riqualificazione professionale e percorsi di reinserimento lavorativo. Ma tutto, su questo piano, è ancora da definire.
Sul fronte mobilità invece resta da considerare che l'integrazione garantita dall'azienda all'assegno di mobilità erogato dall'Inps dovrebbe fermarsi al 10-15%. L'ente previdenziale statale per legge stanzia 800 euro lordi mensili a chi prende uno stipendio inferiore ai 2000 euro lordi circa, 930 invece se si supera questa soglia. Conti alla mano, quindi, i lavoratori Mr Day dovrebbero perdere tra i 300 e 400 euro al mese: e lo stesso varrebbe per la cassa integrazione straordinaria. Da qui la necessità di trovare soluzioni alternative di ricollocazione.
Chiara Sirna

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