Nome, recensioni, foto
A Como un corso
per diventare un super host

Percorso formativo digitale a 360 gradi per gestire da sé la propria casa vacanza

Dalla scelta del nome alla gestione delle recensioni: come diventare un host di strutture extra alberghiere.

Case vacanze e bed and breakfast stanno diventando attività molto diffuse soprattutto tra i privati che decidono di affittare la seconda casa oppure parti della propria abitazione. Il mercato degli affitti brevi è agguerrito, i viaggiatori sono sempre più esigenti e per tenere testa alla concorrenza bisogna seguire regole precise dalla pianificazione al marketing.

Elisabetta Oldrini, consulente aziendale ed esperta di digital marketing e Sara Tomasi, property manager, entrambe host sul Lago di Como, saranno due delle docenti del corso “Home Sharing” promosso dalla Home&Hotel Academy che si terrà dal 20 al 22 maggio.

Uno dei passaggi vitali è la scelta del nome da dare alla propria struttura: «Il nome deve far capire subito di che tipo di struttura si tratta e a chi è rivolta – spiega Elisabetta Oldrini – Bisogna fare qualche ricerca online per controllare che non sia già usato da qualcuno e lavorare sullo sviluppo del brand. Fondamentale è l’individuazione del target a cui ci si vuole rivolgere, a volte differenziarsi e scegliere una nicchia particolare di mercato come i cicloturisti, può essere una strada vincente. La messa a fuoco del target permette di impostare in modo corretto la campagna di marketing e anche su quali canali online veicolarla”.

Pianificare è la parola d’ordine per iniziare a lavorare su un progetto di home sharing: quante persone ospitare, quali servizi, scegliere un target ma essere pronti anche ad adattarsi se la clientela è diversa dal solito. Secondo passaggio, la burocrazia: «La struttura deve essere registrata e ogni Regione ha la sue regole – aggiunge Sara Tomasi – All’interno del corso porteremo esempi concreti per illustrare i procedimenti fiscali e legali da assolvere. Segue tutta la parte organizzativa della casa come le dotazioni da inserire e la cartellonistica che spiega regole e funzionamento della struttura. Bisogna sempre ricordarsi che il lavoro non finisce consegnando le chiavi ma prosegue con l’assistenza al cliente durante tutto il suo soggiorno».

Tra gli errori principali dell’host inesperto ci sono sicuramente le fotografie che mostrano la casa: non devono essere brutte ma nemmeno eccessivamente belle, bisogna trovare una via di mezzo che sia veritiera e accattivante. Aiuta scattare le foto in una giornata di sole o rinnovare l’arredamento aggiungendo qualche particolare curioso. Secondo un’indagine di Airbnb le prime cinque foto sono cruciali per attirare l’attenzione del cliente: «Bisogna essere espliciti e illustrare tutto nei minimi dettagli – prosegue Sara Tomasi – Sul lungo periodo l’onestà paga. Se una casa è “vicinanza lago” bisogna spiegare se per esempio per arrivare al lago è necessario scendere una lunga gradinata».

Un altro errore che può capitare all’inizio è l’overbooking, la struttura riceve più prenotazioni da piattaforme diverse: «Per non ritrovarsi in questa situazione è fondamentale sincronizzare i calendari e tenere sempre la situazione sotto controllo – afferma Elisabetta Oldrini – Altro aspetto imprescindibile è la gestione delle recensioni: rispondere sempre e in modo chiaro e fermo. A volte quelle negative possono contenere un fondo di verità che possono aiutare a migliorare il servizio».

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