Obama fa  sognare l'Europa:
"Amo l'Italia, verrò presto"

Da Berlino Barak Obama ha lanciato un appello affinchè siano abbattuti i muri di razza e fra i popoli. Intervistato ha detto che verrà il più presto possibile in Italia

L'Europa è affascinata dal mito Obama e lui, in questo viaggio nel Vecchio Continente, ha già i tratti di un presidente in pectore, di un leader destinato a lasciare il segno.
"Berlinesi e popolo del mondo, la strada in avanti sarà lenta ma dobbiamo procedere verso il nostro futuro", ha detto Obama a conclusione di un discorso di 35 minuti, che ha riportato alla mente John Kennedy a Berlino nel 1963. Poi ha fatto un vero e proprio bagno di folla stringendo mani sotto gli occhi preoccupati della sicurezza.
 È stato il primo e unico intervento pubblico nel suo primo viaggio in tre capitali d'Europa, dopo Berlino anche Parigi e Londra. Nessuna tappa italiana ma "Amo l'Italia, è un paese meraviglioso - ha detto  a Sky Tg24, prima del discorso a Berlino - "Prometto che verrò appena possibile". Nel discorso di questa sera, non indirizzato solo ai berlinesi ma anche espressamente al resto del mondo, Obama ha indicato, anche agli americani, le difficoltà che attendono il mondo libero. E non ha dimenticato di lanciare un appello alle "nuove generazioni perchè raccolgano la sfida".
Obama ha poi insistito "sui muri tra vecchi alleati da una parte e l'altra dell'Atlantico che non possoo rimanere in piedi. I muri tra i paesi più ricchi e quelli più poveri non possono rimanere in piedi. Quelli tra le razze e le tribù, tra i nativi e gli immigrati; tra i cristiani, i musulmani e gli ebrei, non possono rimanere in piedi. Questi sono i muri da abbattere".

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