Trasferita da Livigno, è scomparsa
Sui social il tam tam per ritrovarla

Il ritrattoPer dodici anni è stata un’apprezzata insegnante di inglese alla scuola di San Rocco Tutti coloro che la conoscono escludono che Romina Furfaro si sia allontanata volontariamente

La cercano in tutta Italia, ma fino al luglio scorso era a Livigno Romina Furfaro. Per 12 anni insegnante di inglese nella scuola di San Rocco nel Piccolo Tibet. La donna, 44 anni, è scomparsa giovedì mentre era dagli zii a Venegono Superiore, in provincia di Varese.

Colleghe in apprensione

Secondo una prima ricostruzione, Romina è uscita di casa, a piedi, tra le 6,10 e le 6,45 senza fare più ritorno. Ai familiari ha inviato dal cellulare un messaggio piuttosto confuso nel quale diceva solo che usciva di casa e poi nessuno è più riuscito a contattarla. L’ultima volta è stata vista nella zona tra Carbonate e Mozzate (Como) e da lì potrebbe aver preso un treno o un pullman. La donna è magra, alta circa 1,65 metri, ha occhi scuri, capelli castani e ricci. La vicenda è seguita con molta trepidazione a Livigno. Il tam tam sui social in poche ore ha diffuso in tutta Italia la notizia della scomparsa e l’appello dei familiari è stato rilanciato anche sul sito della trasmissione Tv “Chi l’ha visto”. «Ci siamo sentite con un messaggio WhatsApp mercoledì - racconta l’amica e collega, Cristina Bormolini -. Si è informata del percorso scolastico di mio figlio, è molto premurosa. Mi ha detto che era molto contenta del nuovo posto di insegnamento a Vedano Olona, che aveva già incontrato il dirigente scolastico: le aveva fatto un’ottima impressione e non vedeva l’ora di iniziare. Ora, io ed altre amiche colleghe di Romina siamo in costante contatto con sua figlia, nella speranza di ricevere notizie positive».

Dopo tanti anni nel Piccolo Tibet, Romina ha deciso di chiedere il trasferimento per stare vicina alla figlia che conseguita la maturità al liceo di Bormio, si è iscritta al Politecnico di Milano: «A Livigno si era perfettamente inserita - spiega Cristina -. Fra noi è stato subito feeling. Avevamo tutte noi colleghe grande stima per una donna che già vedova aveva risalito la penisola per vivere nella lontanissima Livigno con la figlia piccola. Mentre era a Livigno, Romina ha subìto anche la perdita dei genitori. Ci siamo frequentate anche al di fuori della scuola: le piaceva camminare lungo la pista ciclabile, ma non si è mai avventura in escursioni solitarie nella nostre vallate. Noi amiche e colleghe pensavamo che fosse meglio restasse a Livigno, ma lei voleva stare vicino alla figlia e quindi ha chiesto il trasferimento. Sicuramente non è stata una scelta volontaria quella di andarsene senza dire nulla, non avrebbe mai lasciato la figlia».

Corretta e professionale

Bruno Spechenhauser è stato dapprima il dirigente scolastico di Romina all’istituto comprensivo di Livigno e poi il dirigente del liceo bormino frequentato dalla figlia: «Sono sconvolto - afferma -. Romina è una persona squisita, non avrebbe mai fatto una fuga volontaria. In tutti gli anni trascorsi a Livigno è stata un’eccellente insegnante». Negli anni livignaschi l’ha conosciuta anche l’assessore all’istruzione Romina Galli: «Io sono fiduciosa in un esito positivo della vicenda. Come Comune le avevamo messo a disposizione un appartamento del Comune in zona Teola, nel quale viveva con la figlia. Ne ricordo la correttezza».

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