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Domenica 17 Agosto 2008
Posti barca troppo cari
La protesta dei pescatori
Criticheda Dongo al consorzio dei laghi: "Ci chiede 300 euroe in cambio ci dà una riva in condizioni pietose, che nessuno provvede mai a ripulire, e una selva sempre più ampia di boe abusive che sono state regolarizzate".
DONGO Il Comune torni a gestire il demanio lacustre. Gli ultimi pescatori professionisti, ma anche alcuni appassionati proprietari di barche donghesi contestano la gestione del consorzio dei laghi, soprattutto in riferimento alla situazione della riva di Santo Stefano, la cosiddetta riva dei pescatori: «Pago 200 euro per tenere sulla riva ognuna delle mie barche, quando i colleghi di Menaggio ne versano 150 per un posto nel molo e quelli di Domaso addirittura solo 100 - interviene Massimo Ghislanzoni - . I servizi si pagano, ma cosa ci dà in cambio il consorzio? Una riva in condizioni pietose, che nessuno provvede mai a ripulire, e una selva sempre più ampia di boe abusive che sono state regolarizzate. Il presidente aveva assicurato un intervento migliorativo per lo scorso inverno, ma a tuttora non è stato fatto nulla, se non esigere i puntuali pagamenti». «Sarebbe dovuto calare anche il canone annuale di affitto del posto barca - fa notare Saverio Bonfiglio e invece ci siamo ritrovati un aumento fino a 300 euro. I residenti sono costretti a pagare, mentre chi occupa spazi solo a luglio o agosto se ne va senza sborsare un centesimo. Non siamo contro il pagamento, ma questa situazione fa acqua da tutte le parti. Il Comune avrebbe dovuto continuare a gestire il demanio lacustre in proprio, anche perché si tratta di una delle poche fonti di reddito sicure».
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