Povere in Italia 2,6 famiglie: una su 10
Il 3,7% vicino all'indigenza

Rapporto Istat spietato: oltre 2,6 milioni di famiglie in Italia sono sulla soglia della povertà, e significa almeno una su dieci. Il 3,7% degli italini vivono vicini all'indigenza, con i minori a rischio sociale

Sono 2.653.000, pari all'11,1%, le famiglie povere in Italia. In tutto, le persone che vivono in condizioni di ristrettezza economica sono 7.542.000, il 12,8% dell'intera popolazione. Il 4,9% delle famiglie sono considerate particolarmente povere (circa un milione 170 mila persone) con un livello di spesa mensile di molto inferiore rispetto alla linea di indigenza. È questa la fotografia che l'Istat ha fatto sulla povertà relativa in Italia nel 2007.

- POVERI CON 600 EURO AL MESE: L'Istat identifica una «soglia di povertà relativa» che varia a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare: è pari ad una capacità di spesa di poco meno di 600 euro mensili per una persona che vive da sola e arriva a 1.607 euro per quattro persone e a 2.367 per sette o più componenti la famiglia.

- SITUAZIONE STABILE: Rispetto all'anno precedente la situazione è rimasta pressochè invariata, dal momento che anche nel 2006 le famiglie povere erano l'11,1%, pari al 12,9% della popolazione totale. I dati diffusi oggi mettono in evidenza che solo le famiglie toscane hanno registrato un miglioramento delle loro condizioni di vita in un anno. Mentre in tutta Italia ci sono diverse famiglie, il 3,7% di quelle oggi considerate non povere, a rischio indigenza, pari a quasi 900 mila nuclei familiari.

- DIFFUSA AL SUD: La povertà relativa si conferma maggiormente diffusa al Sud, dove l'incidenza è quattro volte superiore a quella del resto del Paese; tra le famiglie più ampie in particolare con tre o più figli, soprattutto se minorenni.
Rimangono quindi invariate, afferma il direttore centrale dell'Istat, Linda Laura Sabbadini, le caratteristiche tipiche della povertà italiana: l'indigenza colpisce soprattutto il Sud, le famiglie numerose, i woorking poor (persone con bassi profili professionali, dal momento che il reddito basso non tutela più dalla povertà), le persone anziane e le famiglie monogenitore (anche se nel 2007 registrano un miglioramento: l'incidenza di povertà passa dal 13,8% all'11,3%).

- LAVORATORI AUTONOMI STANNO MEGLIO: Dai dati emerge inoltre che stanno meglio le famiglie con a capo un lavoratore autonomo, mentre stanno peggio le famiglie con figli.

- PIÙ MINORI POVERI: La presenza di minori poveri in Italia è superiore a quella registrata in altri paesi. L'incidenza di povertà è del 14% tra le coppie con due figli e del 22,8% tra quelle con almeno tre. Se i figli sono minori, i valori salgono rispettivamente del 15,5% e del 27,1%. Al Sud il 36,7% delle famiglie con tre o più figli minori vive in condizioni di povertà. Nel 2007 sono peggiorate le condizioni di vita delle famiglie con un solo figlio e migliorate quelle dei nuclei con due figli o con tre o più figli.

- IL VENETO PIÙ RICCO, IN CODA LA SICILIA: La regione con la minor incidenza di povertà è il Veneto (3,3%). Maglia nera invece alla Sicilia (27,6%), che si riconferma all'ultimo posto della classifica nazionale.
- L'81% NON È POVERO: In generale, l'81% delle famiglie italiane è considerata non povera, il 4,2% si situa poco al di sopra della linea di indigenza, il 3,7% è praticamente a rischio, mentre dell'11,1% di nuclei considerati poveri possiamo avere un 2,7% poco al di sotto della «linea di povertà», il 3,5% un gradino ancora più in basso e il 4,9% di «sicuramente poveri».

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