Primo Maggio: il cardinal Tettamanzi
contro il lavoro nero e sottopagato

Vibranti parole dell'arcivescovo di Milano in occasione della Festa del lavoro. Il cardinal Tettamanzi ha chiesto il rispetto della dignità dei lavoratori e ha condannato le condizioni d'impiego che portano agli incidenti mortali

"Ci sono situazioni che non possono che essere denunciate come ingiuste. Sto pensando al lavoro nero o sottopagato al quale sono costretti non pochi dipendenti, tra cui, specialmente, uomini e donne immigrati".
Sono le parole dell'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, nella veglia di preghiera tenuta fra i lavoratori a Sesto San Giovanni in occasione della Festa del Lavoro.
Il cardinale ha proseguito sul tema del lavoro irregolare e degli incidenti: "Non rispettare la dignità di persone, trattarle ingiustamente perchè si sfrutta la loro condizione di bisogno, è come strappare loro la speranza dal cuore e per tutti noi significa perdere la sfida di qualificarci come persone coerenti a quei principi che rendono nobile una cultura e grande una civiltà".
"Sto pensando - ha aggiunto - anche a quelle condizioni di lavoro in cui l'uomo rischia di essere considerato non come persona ma come strumento da utilizzare al limite delle sue possibilità per conseguire obiettivi produttivi sempre più elevati: così si finisce per porre le premesse per incidenti anche mortali. La cronaca riporta in primo piano drammatici episodi di tante persone, pure nella nostra Diocesi, che hanno perso la vita svolgendo il proprio lavoro. Questi fatti rendono urgente non solo lo studio delle cause, ma anche l'impegno concreto per rimuoverle con prontezza e in modo definitivo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA